I riflettori della Polonia sono puntati sul porto di Gdynia, situato a circa 40 chilometri a nord da Danzica. Un'area consistente della struttura, il Gdynia Container Terminal (GCT), è gestita da Hutchison Port Holdings, una filiale della CK Hutchison Holdings con sede a Hong Kong. La presenza cinese in loco ha fatto drizzare le antenne di Varsavia per almeno tre ragioni. La prima: il porto in questione, uno dei principali gateway marittimi del Paese, è utilizzato per scaricare gli aiuti militari di Stati Uniti e Nato destinati all'Ucraina. La seconda: non distante dal terminale controllato da un'azienda cinese sorgono una base delle forze speciali polacche e un cantiere navale della marina dove vengono costruite fregate missilistiche.
La preoccupazione della Polonia
Secondo quanto riportato dal sito Politico, dunque, il governo polacco sarebbe preoccupato della presenza cinese nel porto di Gdynia. E non solo dal punto di vista della sicurezza nazionale, visto che la Hutchison Port Holding sorge a due passi dalle principali risorse militari di Varsavia e della Nato nel suddetto porto. Ma anche e soprattutto per le presunte capacità della società straniera di interferire con l'accessibilità del sito portuale.
Lo scorso agosto, ad esempio, in un molo vicino al GCT dovevano essere scaricate attrezzature per l'esercito americano. Tuttavia, la prua della nave contenente le merci sporgeva di circa 50 metri all'interno della zona di Hutchison. La società cinese ha quindi rifiutato di acconsentire allo scarico. Le autorità portuali di Gdynia hanno cercato di trovare una soluzione, ma alla fine il trasbordo delle attrezzature militari non è andato a buon fine.
"Tutto ciò che riguarda la sicurezza della Polonia viene analizzato costantemente. Ciò ovviamente include la questione della fornitura di armi all’Ucraina e stiamo facendo tutto il possibile per massimizzare la sicurezza del processo", ha spiegato il vice ministro della Difesa del Paese, Cezary Tomczyk. Ricordiamo che GCT è una struttura a servizio completo per la movimentazione di container e carichi pesanti, che occupa circa 20 ettari e quasi 600 metri di lungomare nel porto di Gdynia, nel Mar Baltico.
Terminal nel mirino
Il mese scorso, il comitato delle forze speciali del parlamento polacco, presieduto da Marek Biernacki, ha discusso della protezione delle infrastrutture critiche nelle aree marittime polacche, concentrandosi sui parchi eolici offshore e proprio sul richiamato porto di Gdynia. "Chiederemo al direttore del centro di sicurezza del governo che il cosiddetto molo cinese, che fa parte del porto di Gdynia ed è affittato a una società con capitale cinese, venga formalmente riconosciuto come un'infrastruttura critica", ha detto Biernacki.
Se ciò accadesse, Hutchison dovrebbe riferire al governo sulle sue operazioni di sicurezza, ma ciò non avrebbe alcun impatto sulle operazioni commerciali del porto in "tempo di pace". L'azienda cinese ha un contratto di locazione sul sito fino al 2089 grazie ad un accordo firmato nel 2007. Hutchison, tra l'altro, paga circa 68.000 euro all'anno per la propria permanenza nel porto di Gdynia.
"Sembra che l’entità portuale cinese stia pagando solo una piccola frazione, circa l’1%, di quanto altre
aziende devono pagare oggi per operare in un’area portuale così strategica", ha affermato Tony Housh, presidente della Camera di commercio americana in Polonia. Varsavia adesso vuole vederci chiaro.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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