Negli ultimi giorni le tensioni nella penisola coreana sono salite alle stelle per colpa di alcuni volantini di propaganda anti Corea del Nord. Questi poster sarebbero stati portati a Pyongyang da alcuni droni inviati dalla Corea del Sud - in almeno tre episodi distinti - e qui fatti piovere dal cielo sulle strade della capitale nordcoreana. In tutta risposta, la Corea del Nord ha messo in stato d'allerta le sue truppe, ha fatto esplodere le strade che la collegavano al Sud e minacciato azioni militari nel caso in cui anche un solo altro drone dovesse entrare nel proprio territorio. L'agenzia di stampa nordcoreana Kcna ha fatto sapere che i volantini della discordia contenevano "voci incendiarie e assurdità" nei confronti di Kim Jong Un, mentre il ministero degli Esteri del Nord ha spiegato che contenevano propaganda politica e calunnie contro la leadership nazionale.
I volantini che hanno fatto infuriare Kim
Partiamo da un fatto: non è ancora chiaro chi abbia inviati al Nord i droni con i volantini. Nessun gruppo di attivisti in Corea del Sud ne ha fin qui rivendicato la responsabilità. Inizialmente, il ministero della Difesa di Seoul aveva addirittura negato la versione di Pyongyang, anche se in seguito i Capi di Stato Maggiore hanno osservato "di non poter confermare" se le accuse di Pyongyang fossero vere o meno. Dal canto suo, il governo nordcoreano ha condannato questi episodi come violazioni della "sovranità sacra", una minaccia alla sicurezza e una seria provocazione che potrebbe portare a un conflitto armato. "I criminali non dovrebbero più giocare con la vita dei loro cittadini", si legge in una dichiarazione del ministero degli Affari Esteri di Pyongyang indirizzata a Seoul.
Ma cosa c'era scritto nei volantini trasportati e lanciati dagli Uav sudcoreani? I mini poster ritraevano Kim e sua figlia, Kim Ju Ae, indossare rispettivamente un IWC Schaffhausen e un giaccone di pelle di Dior. Il primo è un orologio di lusso - uno dei preferiti del leader nordcoreano - dal valore di circa 13.500 dollari, il secondo un abito che costa altre svariate migliaia di dollari. Non solo: sotto i loro ritratti erano sintetizzate le liste di quanti chilogrammi di grano o riso si potrebbero acquistare con i soldi spesi dai Kim per comprarsi orologio e giacca. Insomma, il tentativo di chi ha lanciato questi poster era chiaro: mettere in imbarazzo Kim di fronte al suo popolo.
La risposta della Corea del Nord
Per la prima volta in cui la Corea del Nord ha accusato direttamente il suo vicino di aver utilizzato droni per lanciare volantini critici nei confronti di Kim Jong Un. In precedenza, gruppi di attivisti del Sud, alcuni dei quali guidati da disertori nordcoreani, erano soliti usare palloncini per inviare oltre confine chiavette USB con film sudcoreani, musica popolare K-pop e volantini che offendevano Kim. In tutta risposta, Pyongyang ha iniziato a inviare in Corea del Sud migliaia di palloncini pieni di spazzatura.
In ogni caso, tornando al presente, i media nordcoreani hanno riferito che nelle scorse ore Kim ha convocato una riunione con i suoi principali funzionari militari e di sicurezza. Durante il vertice, il leader del Nord ha descritto i presunti voli di droni sudcoreani come una "grave provocazione del nemico" e ha definito compiti non specificati relativi a "un'azione militare immediata" e al funzionamento del suo "deterrente bellico" per difendere la sovranità del Paese.
La Corea del Nord ha quindi fatto esplodere sezioni delle strade che attraversano il confine tra le due Coree lungo le coste orientale e occidentale della Penisola coreana.
Dopo "un'operazione di bombardamento effettuata dalla Corea del Nord per bloccare le strade di collegamento", le forze sudcoreane "hanno effettuato un fuoco di risposta nelle aree a sud della linea di demarcazione militare", hanno riferito le autorità sudcoreane.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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