All'1:10, ora italiana, dal cosmodromo Vostočnyj, nell'Oblast dell'Amur, la Russia, come comunicato dall'agenzia spaziale Roscosmos, ha lanciato il razzo Soyuz che trasporta una sonda verso la Luna, dando così il via alla sua prima missione lunare dopo 47 anni. L'ultimo lander lunare della Russia, Luna 24, atterrò sulla luna il 18 agosto 1976. Un'interesse, quello russo per il satellite naturale della Terra, che affonda le sue radici da lontano, in una corsa, che somiglia più ad una sorta di battaglia per una nuova conquista territoriale. Ed in perfetta sincronia su quello che sta tristemente succedendo sul più consolidato suolo terrestre, la Russia si trova da sola ad affrontare questa nuova avventura spaziale.
Inizialmente infatti Roscosmos e l'Agenzia spaziale europea avevano in programma di collaborare su Luna 25, Luna 26, Luna 27 e il rover ExoMars. Ma la partnership è stata interrotta nell'aprile 2022 dopo l'invasione russa dell'Ucraina e il Consiglio dell'ESA si è mossa per "interrompere le attività di cooperazione con la Russia". Lo scopo di Luna 25, chiamata anche Luna-Glob-Lander è quello di studiare per un anno la composizione del suolo polare della luna ancora inesplorato, il plasma e la polvere contenuti nella esosfera oltre a condurre ricerche scientifiche a lungo termine. Sempre secondo l'agenzia spaziale Roscosmos, l'allunaggio è previsto intorno al 21 agosto.
La Nasa ha spiegato che il lander russo è dotato di razzi di atterraggio, serbatoi di propellente, pannelli solari, computer e un braccio robotico con una sorta di paletta per raccogliere campioni lunari, oltre ad un laboratorio per studiare i campioni prelevati. Il veicolo spaziale dovrebbe prima entrare in un'orbita attorno alla Terra per poi trasferirsi su un'orbita lunare e infine scendere sulla superficie della luna. Questa non sarà l'unica missione, secondo quanto riferito dal direttore dell'agenzia, il generale Yury Borisov, Roscosmos prevede altre missioni lunari nei prossimi anni: Luna-26 nel 2027, Luna- 27 nel 2028 e Luna-28 nel 2030.
La sfida
Da tempo ormai la "conquista della Luna" è il grande interesse di tutte le nazioni che mirano ad accaparrarsi, il prima possibile, le sue potenziali risorse. Si torna quindi a parlare di una nuova Moon race che vede in competizione soprattutto Stati Uniti e Cina ma anche la partecipazione di tanti altri attori, come Europa, Russia, India, Giappone ed Emirati Arabi e moltissime aziende private.
Proprio l'America nel 2025, prevede di ritornare sul suolo lunare come parte della sua missione Artemis. La NASA ha deciso di far atterrare una donna e una persona di colore sulla luna per la prima volta al polo sud lunare entro la fine del 2025 durante la missione Artemis III, ma soprattutto guarda al 2032, quando dovrebbero iniziare invece gli scavi nel suolo, con l'obiettivo appunto, di cercare acqua e ossigeno, ma anche di mettere le mani su ferro e terre rare.
Anche la Cina ha un grande interesse per la Luna ed infatti prima del 2030, Pechino intende aggiungere un quarto modulo alla sua stazione spaziale e inviare uomini da quanto riportato da Space.com. Lin Xiqiang, vice capo dell'organizzazione cinese per i voli spaziali umani, ha dichiarato che la loro missione prevede un "breve soggiorno" sulla superficie lunare e "un'esplorazione congiunta umano-robotica".
Nel frattempo anche l'India, in enorme espansione, si è fatta avanti con Chandrayaan-3, un lander con un rover e un modulo di propulsione, che è decollato il 14 luglio ed è entrato nell'orbita lunare lo scorso fine settimana. Si tratta del secondo tentativo di atterrate al polo sud lunare dopo che Chandrayaan-2 si è schiantato sulla luna nel settembre 2019. In caso di successo, l'ultima missione renderebbe l'India solo il quarto paese a raggiungere la complicata impresa, dietro gli Stati Uniti, l'ex Unione Sovietica e la Cina. Una volta in superficie, Chandrayaan-3 trascorrerà un paio di settimane conducendo una serie di esperimenti scientifici per saperne di più sulla composizione della luna.
L'agenzia spaziale Russa Roscomos ha comunque affermato in una sorta di neutralità, che le due missioni non dovrebbero causare problemi l'una all'altra perché le loro specifiche zone di atterraggio differiscono, come riportato dall'agenzia Reuters.
Le parole della Nasa
"Vedremo diversi veicoli spaziali di altre nazioni, che atterreranno sul polo sud nel prossimo futuro", ha dichiarato l'amministratore della NASA Bill Nelson durante una conferenza stampa martedì. “C'è un rinnovato interesse per la luna e ovviamente è lì a causa del potenziale dell'acqua. Torneremo indietro per imparare a vivere in un ambiente dello spazio profondo per lunghi periodi di tempo, in modo da poter andare su Marte e tornare sani e salvi”.
Alla domanda sul lancio di Luna 25, Nelson ha risposto:"gli auguriamo ogni bene", osservando che la NASA ha avuto un rapporto di cooperazione con la sua controparte russa che risale all'era sovietica dal 1975.
Ma se tutto questo può sembrare un enorme passo avanti su una possibile e futura sopravvivenza umana a lungo termine sulla Luna, si è andati ancora oltre. La Luna sarà solo una base dove testare nuove tecnologie per poi puntare verso Marte e svariati asteroidi da cui estrarre materiali preziosi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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