
Importanti aggiornamenti sui mandati di arresto internazionale nei confronti del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e dell'ex ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant per crimini di guerra nella Striscia di Gaza e crimini contro l'umanità. La Corte d'Appello della Corte penale internazionale dell'Aja ha stabilito che la questione della competenza giurisdizionale sui mandati dovrà essere riesaminata.
I mandati di arresto nei confronti di Netanyahu e Gallant restano in vigore, ma la Corte d'Appello ha deciso di rinviare ai giudici di primo grado che dovranno esaminare nuovamente la questione centrale, ossia se la Corte Penale Internazionale (Cpi) abbia effettivamente giurisdizione sul caso, tenendo conto del fatto che Israele non ha firmato lo Statuto di Roma, base legale dell'attività della Corte. Secondo la stampa israeliana, l'ordinanza viene interpretata come una "vittoria temporanea".
L'ordinanza dei giudici sulle affermazioni di Israele secondo cui la Corte non ha giurisdizione per gestire la questione in esame "illustra l'ingiustizia commessa nei confronti del primo ministro Netanyahu e dell'ex ministro della Difesa, poiché sono stati emessi ordini di arresto senza avere l'autorità di farlo, e ora Israele si aspetta che la Corte penale internazionale dell'Aia revochi immediatamente tali ordini", il primo commento dell'entourage di Netanyahu ai microfoni di Channel 12. Il ministro degli Esteri Gideon Sàar ha affermato di aver sempre detto che "la Corte non ha mai avuto giurisdizione per emettere mandati contro un primo ministro israeliano o un ministro della difesa", ricordando che Tel Aviv non è membro della Cpi e non è parte dello Statuto di Roma: "I mandati sono stati emessi illegalmente e devono essere annullati".
Ricordiamo che Netanyahu e Gallant sono accusati di "crimini di guerra per fame come metodo di guerra; e crimini contro l'umanità per omicidio, persecuzione e altri atti disumani". "La Camera ha ritenuto che vi siano fondati motivi per ritenere che entrambi gli individui abbiano intenzionalmente e consapevolmente privato la popolazione civile di Gaza di beni indispensabili alla loro sopravvivenza, tra cui cibo, acqua, medicine e forniture mediche, nonché carburante ed elettricità, almeno dall'8 ottobre 2023 al 20 maggio 2024" quanto affermato dalla Cpi in una nota diramato dopo aver reso noto di aver emesso i mandati di arresto.
Il premier israeliano e l’ex ministro della Difesa sono ritenuti inoltre responsabili dei presunti reati commessi dalle forze israeliane sotto il loro comando, tra cui presunti casi di tortura, violenza gratuita e omicidi, stupri e distruzione di proprietà.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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