Maschio d'estate e femmina d'inverno: l'ultima follia è il "genere di stagione"

Non c'è mai fine al peggio: ecco l'ultima sparata arcobaleno diventata virale sui social

Maschio d'estate e femmina d'inverno: l'ultima follia è il "genere di stagione"
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L’asticella dell’assurdo è sempre più alta quando si parla di identità di genere. Lo abbiamo visto con il Royal Stoke Hospital, con quasi due dozzine di sessualità con tanto di bandiere personalizzate. Ma l’unica regola ai tempi della religione woke è ormai chiara: la sparata più incredibile deve ancora arrivare. Sì perché nelle ultime ore è diventata virale l’ennesima categoria arcobaleno: “gender season”, per noi “genere di stagione”.

Di cosa si tratta? La premessa è che bisogna archiviare momentaneamente il buonsenso. La spiegazione è arrivata direttamente da Dee Whitnell, che si identifica come non binaria: a suo parere, l'identità di genere cambia a seconda del periodo dell’anno, della stagione. Lo zenit della fluidità, ma anche il nadir del senno. “Gender season” è “un individuo che esplora la propria identità di genere in relazione a una stagione, o a tutte le stagioni”, ha spiegato il/lo/la giovane. Il ragionamento è: puoi sentirti più mascolino durante l’inverno e più femminile durante l’estate, o viceversa, senza dimenticare primavera e autunno.

In altri termini, è possibile identificare il sesso con le stagioni. Ma attenzione, ha ammonito Dee Whitnell: “Questo non vuol dire che le stagioni determinano la tua identità o espressione di genere, tuttavia possono influenzarla […] Io, ad esempio, mi sento più maschile d'estate. In quel periodo indosso abiti più maschili, i capelli più raccolti. In inverno, invece, adoro le gonne e i vestiti. E porto i capelli sciolti”.

Come anticipato, i video sono diventati virali e le reazioni non si sono fatte attendere. C’è chi ha optato per un approccio categorico –“è una sciocchezza” – ma anche chi ha smascherato l’inutilità di certe sotto-categorie:“Si chiama indossare abiti estivi e invernali, come tutti!”.

La “stagione di genere” fa parte di una crescente quanto preoccupante espansione delle identità di genere e degli orientamenti sessuali, inclusa l’“ecosessualità”, che è incentrata sulla seduttività della natura. Anche in questo caso nessuna boutade, come testimoniato dal caso di una donna di Toronto che ha intrapreso una relazione erotica con una quercia.

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