La tregua non ferma i terroristi: ora Israele piange il piccolo Kfir

Le Brigate Ezzedine al-Qassam comunicano che Kfir Bibas, il più piccolo degli ostaggi di Hamas, è morto con la madre e il fratello a causa di "precedenti bombardamenti sionisti" su Gaza

La tregua non ferma i terroristi: ora Israele piange il piccolo Kfir
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Il piccolo Kfir Bibas, divenuto uno dei simboli del dramma degli ostaggi israeliani nelle mani di Hamas, è morto con la madre e il fratello. In uno scarno comunicato delle Brigate Ezzedine al-Qassam, il braccio armato dei terroristi, si legge che i "tre sionisti detenuti sono morti a causa dei precedenti bombardamenti sionisti sulla Striscia di Gaza". L'esercito israeliano sta "controllando la fondatezza" della notizia, ha replicato il portavoce militare Daniel Hagari, sottolineando che "Hamas continua a comportarsi in maniera crudele e inumana".

Kfir, il più piccolo dei tanti bimbi rapiti nei kibbutz, aveva 10 mesi appena compiuti ed era stato portato via il 7 ottobre da Nir Oz assieme al fratellino Ariel di 4 anni, alla mamma Shiri e al papà Yarden. Il giorno della cattura circolava un video di Shiri che teneva in braccio i suoi figli, avvolti in una coperta, mentre gli uomini in mimetica la spintonavano verso i furgoni. Il comunicato delle Brigate non fa cenno a Yarden, anch'egli rapito e protagonista di un altro video in cui lo si vede ferito.

I parenti della famiglia Bibas si erano mobilitati per chiedere la liberazione dei fratellini e della madre nell'ambito della tregua umanitaria tra Israele e Hamas. "Tutti gli altri bambini sono già stati rilasciati. Non sappiamo dove siano tenuti""nulla sulle loro condizioni", aveva detto Ofri Bibas, sorella del padre Yarden e zia dei piccoli. Martedì, ieri, è stata organizzata una manifestazione di solidarietà nella Piazza degli ostaggi, davanti al museo di Tel Aviv. Centinaia di persone hanno lanciato in cielo palloncini arancioni come i capelli di Kfir e Ariel.

Da quando è scattato il cessate il fuoco, sono stati rilasciati 31 bambini, ma all'appello ne mancano ancora nove tra cui Ariel e Kfir. Hamas, attraverso i mediatori, aveva informato Israele di "non conoscere" la sorte dei Bibas. Stando a quanto si apprende, la famiglia era stata inizialmente rapita dai terroristi, ma poi trasferita a un altro gruppo armato palestinese, che l'avrebbe tenuta nella zona di Khan Younis, fino alla presunta morte della madre e dei figli.

"I rappresentanti delle Idf hanno parlato con i membri della famiglia Bibas, li hanno informati della notizia", ha affermato il portavoce dell'esercitato israeliano, citato dal Jerusalem Post. Ha quindi ribadito che "la responsabilità della sicurezza di tutti gli ostaggi nella Striscia di Gaza ricade interamente sull'organizzazione terroristica Hamas. Hamas mette in pericolo gli ostaggi, compresi nove bambini. Hamas è tenuta a restituirli immediatamente a Israele".

I parenti attendono che le "notizie vengano verificate, o auspicabilmente smentite, dai militari al più presto". Jimmy Miller, cugino di Shiri Bibas, ha detto intanto a Channel 12 che i familiari non sono a conoscenza di altre informazioni sulla situazione, oltre all'annuncio di Hamas.

Secondo Miller, "non c'è ombra di dubbio che siano arrivati vivi nella Striscia di Gaza" e Hamas "è l'unico responsabile per la loro salute" e per farli tornare a casa "vivi".

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