"Palloni con letame e spazzatura lanciati in Corea del Sud": cosa c'è dietro all'ultima mossa di Kim

Circa 200 palloncini pieni di bottiglie di plastica, batterie, scarpe e persino letame, hanno attraversato il confine demilitarizzato per cadere in varie località della Corea del Sud

"Palloni con letame e spazzatura lanciati in Corea del Sud": cosa c'è dietro all'ultima mossa di Kim
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La Corea del Sud ha messo in allerta i residenti che vivono vicino al confine con la Corea del Nord, chiedendo loro di non uscire dalle proprie case. Il motivo? Nessun missile o test nucleare. Seoul ha accusato il governo nordcoreano di aver inviato oltre 200 palloncini pieni di spazzatura, feci e rifiuti nel territorio sudcoreano. Pyongyang, del resto, aveva avvertito di voler rispondere "colpo per colpo" contro i volantini anti Corea del Nord inviati al di sopra del 38esimo parallelo dagli attivisti del Sud. La risposta, non a caso, si è concretizzata nel corso delle ultime ore.

I palloncini della Corea del Nord

Secondo i capi di stato maggiore congiunti (JCS), alle 13 (le 6 in Italia), circa 200 palloncini pieni di bottiglie di plastica, batterie, scarpe e persino letame, hanno attraversato il confine per cadere in varie località della Corea del Sud, raggiungendo anche la provincia sud-orientale del Gyeongsang Meridionale. "Questi atti della Corea del Nord violano chiaramente il diritto internazionale e minacciano seriamente la sicurezza del nostro popolo", ha affermato il JCS, "avvertiamo severamente la Corea del Nord di fermare immediatamente il suo atto disumano e volgare". Episodi simili erano avvenuti anche tra il 2016 e il 2018.

Le fotografie rilasciate dall’esercito sudcoreano mostrano palloncini aerostatici con sacchetti di plastica attaccati ad essi. Altre immagini immortalano invece spazzatura sparsa attorno ad altri palloncini, con la parola "escrementi" scritta sopra uno dei sacchetti. L'unità militare di ordigni esplosivi e la squadra di risposta alla guerra chimica e biologica sono subito state schierate da Seoul per ispezionare e raccogliere gli oggetti.

"Saranno adottate misure contro la frequente dispersione di volantini e altri rifiuti (da parte della Corea del Sud) vicino alle zone di confine", aveva dichiarato nei giorni scorsi Kim Kang Il, viceministro della Difesa della Corea del Nord, all'agenzia Kcna. "Cumuli di carta straccia e sporcizia saranno presto sparsi sulle zone di confine e all'interno della Repubblica di Corea e si potrà sperimentare direttamente quanto sforzo sia necessario per rimuoverli", aveva specificato Kim. Detto, fatto.

La guerra dei palloni

Per anni attivisti sudcoreani e disertori provenienti dal Nord hanno inviato palloncini in Corea del Nord nel tentativo di portare oltre confine volantini critici nei confronti di Pyongyang, esortando i nordcoreani a ribellarsi contro i loro leader. Gli stessi attivisti hanno anche più volte inviato al di sopra del 38esimo parallelo chiavette Usb contenenti video musicali K-pop.

Nel 2020, il governo sudcoreano, all'epoca guidato dal presidente Moon Jae In, era intervenuto contro due organizzazioni di disertori solite rilasciare regolarmente palloncini di propaganda verso il Nord, accusandole di provocare inutilmente Pyongyang e di ostacolare gli sforzi per migliorare i legami transfrontalieri. L'amministrazione Moon aveva quindi criminalizzato le campagne di volantinaggio in una legge introdotta all'inizio del 2021, sei mesi dopo che i nordcoreano avevano espresso la loro rabbia per queste azioni facendo saltare in aria un ufficio di collegamento intercoreano nella città di confine nordcoreana di Kaesong.

Nel 2023, la Corte costituzionale della Corea del Sud avrebbe annullato la controversa

legge sui volantini, definendola un’eccessiva restrizione alla libertà di parola. Entrambe le Coree hanno utilizzato i palloncini nelle loro campagne di propaganda sin dalla guerra di Corea negli anni '50.

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