Il più forte degli ultimi 100 anni, perché l'uragano Milton fa così paura

Un raro mix di alte temperature sulle acque del Golfo del Messico e venti deboli hanno contribuito alla rapida formazione dell'uragano. Dopo Beryl che ha colpito gli Usa a luglio, Milton è il secondo a partire da questo anno

Il più forte degli ultimi 100 anni, perché l'uragano Milton fa così paura
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Sono ore tensione e paura negli Stati Uniti d'America, che si stanno preparando a dover affrontare la furia dell'uragano Milton, un "mostro" che si preannuncia essere la tempesta più forte degli ultimi 100 anni. Il ciclone sta per abbattersi con tutta la sua potenza sulla Florida, e in queste ultime ore abbiamo assistito a una vera e propria fuga degli abitanti dalle loro case. Milioni di persone sono state evacuate e il Paese è in pieno stato di allerta, mentre le raffiche del vento stanno raggiungendo anche i 210km/h.

Ma da dove arriva Milton? E da cosa ha origine tutta la sua forza? Come è possibile vedere dalle immagini satellitari fornite dalla Nasa, sono state a dir poco uniche le condizioni oceaniche che hanno permesso la formazione dell'uragano categoria 4 in tempi così rapidi. Mano a mano che si avvicina alla Florida, Milton è addirittura passato a categoria 5, e si teme che possa intensificarsi ulteriormente.

Stando alle informazioni fornite dai principali centri meteorologici, Milton si è sviluppato nella parte occidentale del Golfo del Messico. Entrando più nello specifico, si parla di un'area di bassa pressione poi trasformatasi in una depressione tropicale che è andata rafforzandosi fino a diventare una vera e propria tempesta. Domenica scorsa, Milton è ufficialmente diventato un uragano, crescendo sempre più di intensità. Adesso si registrano raffiche di vento fino a 290 km/h.

Un ruolo importante nella formazione dell'uragano spetta alle temperature presenti sulle acque del Golfo del Messico, registrate fra il 6 e il 7 ottobre. Come riferito dal Prediction Research and Transition del Marshall Space Flight Center della Nasa, si sono toccati gli 82 gradi Fahrenheit, una temperatura ideale per la formazioni di uragani. Altre zone, invece, hanno addirittura superato gli 89,6 gradi Fahrenheit. Come spiegano gli esperti, più aumenta la temperatura della superficie del mare, più violente saranno le tempeste.

Come se ciò non bastasse, la bassa forza del vento ha permesso a Milton di formarsi molto rapidamente e acquisire potenza. Dunque, a creare questo "mostro", sarebbe stata l'unione di temperatura dei mari e vento. Dopo Beryl, l'uragano che ha colpito gli Usa a luglio, Milton è il secondo a partire da questo anno.

"Negli ultimi cinque anni circa, i modelli numerici sono migliorati per risolvere uragani e tifoni su scala globale e concordano sul fatto che l'intensificazione degli uragani (più uragani di forza 4 o 5) e dei tifoni, e la tendenza della depressione a trasformarsi più facilmente in uragani, sono il risultato del cambiamento climatico.

Ci aspettiamo che i cicloni tropicali si intensifichino più spesso del solito, a causa del riscaldamento degli oceani tropicali", ha dichiarato Annalisa Bracco, docente di dinamiche oceaniche e climatiche presso il Georgia Institute of Technology ai microfoni di Newsweek.

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