"Nuova cultura del matrimonio": la ricetta di Xi per le donne cinesi

Xi Jinping ha chiesto alle numerose federazioni femminili presenti al XXIII Congresso nazionale delle donne di "sostenere un nuovo tipo di matrimonio e di cultura della natalità". Ecco che cosa significa

"Nuova cultura del matrimonio": la ricetta di Xi per le donne cinesi
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La Cina deve "promuovere attivamente un nuovo tipo di cultura del matrimonio e della maternità". È questa la valutazione effettuata da Xi Jinping nel suo discorso d'apertura del XXIII Congresso nazionale delle donne, un evento quinquennale durante il quale la leadership del Partito Comunista Cinese affronta le priorità politiche relative alle questioni femminili. Per il presidente cinese è necessario che i funzionari del partito influenzino le opinioni dei giovani su tematiche quali "amore e matrimonio, fertilità e famiglia". Al di là delle valutazioni etiche e morali del tema, per Pechino è fondamentale invertire il trend demografico che vede la popolazione cinese in progressivo calo. La ricetta è chiara: incentivare la nascita dei figli.

La ricetta di Xi

Le donne cinesi sono dunque chiamate a fornire un contributo alla "modernizzazione socialista della madrepatria", spiegano i resoconti dell'evento. Secondo il New York Times, queste parole conterrebbero un velato appello rivolto al genere femminile a stare a casa e fare più figli. Xi ha chiesto alle numerose federazioni femminili presenti al Congresso di "affinare e mettere in pratica le politiche a sostegno della maternità" e, in termini più generali, di "sostenere un nuovo tipo di matrimonio e di cultura della natalità".

In passato, i funzionari del Partito hanno più volte evidenziato il ruolo che le donne svolgono a casa e nella forza lavoro, elogiando “l'altra metà del cielo”. Quest'anno, tuttavia, le esigenze demografiche hanno imposto richieste più specifiche, non esplicite, ma evidentemente orientate ad invertire l'inverno delle nascite che affligge la Cina.

Le proiezioni, del resto, non sono per niente incoraggianti. Entro il 2035, si prevede che 400 milioni di cinesi avranno più di 60 anni. Il dato coincide, all'incirca, con quasi un terzo della sua popolazione. La carenza di manodopera che accompagnerà il rapido invecchiamento della stessa popolazione, a sua volta, ridurrà le entrate fiscali e i contributi di un sistema pensionistico di per sé già sotto enorme pressione.

L'inverno demografico della Cina

Prendersi cura degli anziani, fare più figli, allevare la prole. In contrasto con il femminimo in salsa occidentale – che il Partito vede come fumo negli occhi – il governo cinese ha fatto leva sui valori tradizionali del Paese. Non a caso, Xi ha incoraggiato le donne leader a "raccontare buone storie sulle tradizioni familiari e a guidare le donne a svolgere il loro ruolo unico nel portare avanti le virtù tradizionali della nazione cinese". Il presidente cinese si è inoltre soffermato su tre concetti: famiglia, fertilità, genitorialità.

Alla radice del declino demografico cinese troviamo molti fattori, in primis la riluttanza di molti giovani cinesi ad avere figli. Le nascite hanno registrato un breve aumento nel 2016, dopo l’abolizione della “politica del figlio unico”, ma da allora sono diminuite ogni anno. Soprattutto, sono diminuite durante la pandemia di Covid-19. Le restrizioni, in vigore per la maggior parte del 2022, hanno infatti gravemente compromesso l’attività economica cinese, alimentando l’esitazione dei giovani a sposarsi o ad avere figli.

I governi locali hanno provato di tutto per invertire la tendenza, dall’offrire premi in denaro alle famiglie ad

elaborare congedi di maternità più lunghi. Per facilitare i matrimoni, i funzionari hanno perfino organizzato eventi di matchmaking e cercato di limitare i pagamenti della dote. Al momento, questi sforzi non sono bastati.

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