Dopo otto giorni dalla morte il corpo di Alexei Navalny è stato consegnato alla madre del dissidente russo, Lyudmila Navalnaya. La conferma arriva da Kira Yarmysh, la donna che per anni è stata la portavoce di Navalny. "La salma di Alexei è stata consegnata a sua madre. Grazie a tutti coloro che hanno chiesto questo con noi", ha scritto su X.
"Lyudmila è ancora a Salekhard", prosegue Yarysh, senza fornire informazioni certe sui funerali di Navalny. "Non sappiamo se le autorità interferiranno per procedere come vuole la famiglia e come merita Alexei". L'ex portavioce del dissidente promette di fornire ulteriori informazioni appena possibile.
Per cercare di sbloccare lo stallo e ottenere il corpo di Navalny, dopo un'attesa estenuante, era intervenuta anche la vedova del dissidente deceduto, Yulia Navalnaya. La donna ha caricato un video sul canale YouTube del marito, in cui ha chiesto la restituzione della salma e ha accusato un “demoniaco” Vladimir Putin di “torturare” il cadavere.
Yulia Navalnaya, the widow of the late Russian opposition leader Alexei Navalny, demanded that Russian authorities release his body for burial and accused Vladimir Putin of ‘torturing’ her husband’s corpse https://t.co/1JMaq1Jb8J pic.twitter.com/0EVd0RgduN
— Reuters (@Reuters) February 24, 2024
“Restituite il cadavere di mio marito. Vogliamo celebrare un funerale per lui e poi seppellirlo nella terra, come è tradizione nella chiesa Ortodossa”, ha dichiarato la vedova. “Restituite Alexei senza condizioni. Lo avete torturato mentre era in vita e continuate a farlo ora che è morto. Vi state facendo beffe dei resti di un deceduto”. Yulia Navalnaya ha anche aggiunto che le autorità di Mosca stanno violando “qualunque legge, umana e divina”, per poi attaccare direttamente l’inquilino del Cremlino definendolo un falso credente. “Putin è un cristiano talmente zelante che ha inserito nella nostra Costituzione il fatto che i nostri antenati ci hanno trasmesso a fede in Dio. Ma non è possibile portare le persone alla fede scrivendo solo una legge”, ha affermato la vedova di Navalny. “Questo può essere fatto solo se tu per primo agisci da cristiano. Sapevamo già che la fede di Putin era fasulla, ma non è mai stato chiaro come in questo momento”.
Un’accusa molto dura, questa, rivolta allo zar che ha fatto dei valori tradizionali del popolo russo, religione compresa, uno dei suoi principali cavalli di battaglia contro quello che lui definisce un Occidente degenerato. Dal 16 febbraio ad oggi, solo alla madre Lyudmila è stato permesso di vedere il corpo di Navalny, conservato nell’obitorio di Salekhard in Siberia.
Venerdì 23, i collaboratori del dissidente 47enne hanno riferito che la Commissione inquirente russa ha inviato alla donna un ultimatum di tre ore per accettare un funerale segreto, altrimenti l’oppositore di Putin sarebbe stato sepolto nel cimitero della colonia penale dov’è morto.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.