Scozia, un'autocertificazione per cambiare sesso. Ma ora i trans potrebbero correre rischi

Il servizio sanitario nazionale ha ammesso di non sapere quanti pazienti transgender abbiano modificato il loro sesso nei registri medici: una criticità che potrebbe avere ripercussioni enormi sulle diagnosi

Scozia, un'autocertificazione per cambiare sesso. Ma ora i trans potrebbero correre rischi
00:00 00:00

La Scozia è uno dei punti di riferimento della "religione woke", basti pensare alla draconiana legge sui crimini d’odio. Ma nelle ultime ore si sta parlando molto della denuncia del gruppo For Women Scotland relativa ai rischi per la salute per i pazienti trans. Sì, perché il Servizio sanitario nazionale (NHS) ha ammesso di non sapere quanti pazienti abbiano cambiato sesso. Non si tratta di un dettaglio burocratico considerando che qualsiasi cambiamento del genere rappresenta un “rischio clinico”.

Secondo quanto riportato dal Telegraph, il Ssn scozzese ha affermato di aver iniziato a registrare i cambiamenti solo a partire da novembre 2023, nonostante la legge consenta alle persone trans di ottenere un certificato ufficiale che attesti il genere in cui si riconoscono senza bisogno di una diagnosi psicologica già dal dicembre 2022. In altri termini, basta un'autocertificazione. Come evidenziato in precedenza, si tratta di una criticità potenzialmente esiziale: se un medico non conosce il sesso biologico del paziente, i risultati di test ed esami potrebbero trarlo in inganno in quanto potrebbero differire a seconda che una persona sia maschio o femmina.

La preoccupazione è comprensibile. Ma c’è di più. Secondo quanto affermato da For Women Scotland, alcuni pazienti trans avrebbero invitato altre persone a mentire sul sesso biologico. I numeri sono impressionanti: l’NHS ha confermato che da novembre 343 persone hanno cambiato sesso da femminile a maschile, mentre 386 persone da maschile a femminile. Le polemiche hanno spinto il governo a prendere posizione, confermando la necessità di intervenire per garantire la massima sicurezza del paziente.

Il caso scozzese rappresenta alla perfezione l’esasperazione della cultura woke. Per soddisfare le pretese della minoranza Lgbt sempre più governi hanno deciso di accettare la folle proposta di permettere il cambio di nome e sesso con una semplice autodichiarazione. Tra i casi più recenti quello della Germania, che a partire da novembre darà il via libera a una procedura più semplice e veloce per persone trans e non binarie. La novità principale è l’addio ai certificati medici.

Come dimenticare la tanto chiacchierata ley trans in Spagna, che permette di cambiare sesso all’anagrafe senza obbligo di attestazione medica e terapia ormonale. Il primo Paese a concedere il diritto all’autodeterminazione di genere è stato invece la Danimarca, nel 2014, seguita a ruota da Irlanda, Belgio, Portogallo, Norvegia e Svizzera.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica