Mica ci credevo: è toccato anche a Dungeons & Dragons, il gioco di ruolo più famoso di sempre, quello a cui giocano sempre i personaggi di Stranger Things ma anche in The Big Bang Theory, a dover essere rivisitato in chiave inclusiva. Dove ci sono elfi, nani, orchi, draghi, insomma in un mondo fantasy cosa ci sarà mai da rendere inclusivo? Le razze si chiameranno specie, e fin qui vabbè. Ma i personaggi, con le loro caratteristiche, subiranno delle modifiche. Gli orchi, per esempio, non saranno più forti degli altri perché sono orchi, potranno scegliere l'obiettivo che vorranno, e anziché essere spaventosi e brutali potranno essere raffinati pensatori (ma che lo fai a fare l'orco allora?).
Tantomeno ci saranno le qualità innate: così come l'orco non dovrà più essere per forza selvaggio, tantomeno i nani saranno di per sé forti o gli elfi perspicaci. Mi sorprende che non abbiano abolito i nani, e non li abbiano chiamati diversamente alti. E pensare che sono tematiche su cui già ironizzavano, stupiti, Umberto Eco e Alberto Arbasino nei primi anni Sessanta (e non erano certo due reazionari), senza contare il libro di Robert Hughes, La cultura del piagnisteo (Adelphi), uscito negli Usa nel 1993.
Ma la cosa più comica è la spiegazione della casa editrice, la Wizard of the Coast, sentite qui: «I giocatori potranno interrompere il gioco ogni volta che si sentiranno a disagio». Ma a disagio per quale ragione? Per il tuo ruolo nel gioco? Credo che chi si sente a disagio smetta in ogni caso, cambia gioco. A andare su tutte le furie è stato Elon Musk, che ha minacciato di comprarsi la Wizard of the Coast (fantastico essere Elon Musk, se non ti piace un set della Lego ti compri direttamente la Lego).
Il punto è che mica è un caso isolato: spostandoci dal gioco da tavolo ai videogiochi, la Rockstar Games, dalla quale stiamo tutti aspettando Gta 6, che si annuncia spettacolare e uscirà a fine anno, ha dato agli sviluppatori identiche regole da seguire, per non offendere nessuno. Pure qui però, citando Hughes, è un'impresa impossibile, perché «tutto è stupro fino a prova contraria», solo che gli offesi si moltiplicano ogni giorno. Oltretutto quest'idea dell'inclusività basata sulla sensibilità all'offesa mi sembra molto discriminatoria, trattano categorie di persone come dei panda: se insulti un uomo ok, se insulti una donna sei sessista.
Tornando a Gta, in un videogioco in cui sei un gangster, rapini banche, ti arricchisci spacciando droga (virtualmente, non attacchino la solita solfa i detrattori dei videogiochi), fai insomma la vita da strada di un criminale, devi però stare attento a essere politicamente corretto.
Insomma, potete rubare la macchina a un cittadino qualsiasi dopo averlo picchiato, partire a tutto gas, investire una vecchietta, uccidere una prostituta, ma mai rischiare di offendere un trans.Di questo passo si arriverà anche a cambiare le regole degli scacchi, visto che il bianco muove per primo. Ah no, ora che ricordo ci avevano già provato anni fa, ma gli scacchisti li hanno mandati a quel paese.
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