
Il sesso biologico non conta nulla. È questo il pensiero del governo laburista britannico, che di fatto consente ai criminali di scegliere il proprio genere, con tutti i rischi del caso. Ieri è stato pubblicato un report indipendente che afferma come la polizia e il sistema sanitario nazionale dovrebbero raccogliere i dati sul sesso biologico piuttosto che soffermarsi sull’identità di genere autodichiarata. Appello inascoltato: il documento sarà inviato ai vari dipartimenti per future discussioni.
Non si tratta di una decisione di poco conto. Come evidenziato dal Telegraph, le forze di polizia e i tribunali stanno consentendo ai criminali di autoidentificare il proprio genere: in altri termini, uno stupratore transgender può tranquillamente certificarsi come donna. La preoccupazione è legata alla possibile presenza di trans nelle carceri femminili – si moltiplicano i casi in giro per il mondo, dalla Spagna al Canada – ma anche per le possibili ripercussioni sui medici: in casi di emergenza, intervenire su un paziente nato uomo o su una paziente nata donna può essere completamente diverso, basti pensare alle valutazioni delle analisi.
"Sembra esserci una finzione legale secondo cui gli enti pubblici non possono raccogliere dati sul sesso” il commento della professoressa Alice Sullivan, del Social Research Institute presso l'University College di Londra: "Questo rapporto dovrebbe dimostrare loro che possono raccogliere dati sul sesso". L’esperta ha posto l’accento anche sull’influenza degli attivisti trans, rimarcando che i ministri dovrebbero "considerare la vulnerabilità del governo e degli enti pubblici all'attivismo interno che cerca di influenzare le politiche rivolte all'esterno". La professoressa Sullivan ha sostenuto che i registri pubblici sul sesso "non sono più affidabili" a causa della "riformulazione del genere" e ha avvertito che la perdita di dati sul sesso pone dei rischi per gli individui, in particolare i bambini.
"Molte forze di polizia registrano i crimini commessi da sospettati maschi come se fossero stati commessi da donne su richiesta dell'autore o in base a come una persona ‘si identifica’" si legge nel documento. Per quanto riguarda i detenuti, al momento i trans nati uomini possono entrare in un carcere femminile solo in casi di “circostanze eccezionali”. Tra queste il caso di Isla Bryson, trans finito in una prigione femminile nonostante la condanna per violenza sessuale su due donne.
Per quanto concerne gli ospedali, invece, il servizio sanitario britannico dà “costantemente” priorità all’identità di genere e non al sesso biologico.
Come sottolineato in precedenza, la pratica porta a “chiari rischi clinici”: i pazienti potrebbero non ricevere l’avviso per i pap test o per gli esami della prostata. Eventualità “potenzialmente fatali per le persone trans” l’allarme del documento.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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