!["Si stanno già spartendo l'Ucraina": le strane mosse di Cina e Russia](https://img.ilgcdn.com/sites/default/files/styles/xl/public/foto/2023/12/21/1703164736-autostrada-232-35.png?_=1703164736)
Quale sarà il futuro dell'Ucraina? In attesa di capire se la road map diplomatica abbozzata da Donald Trump produrrà una fumata bianca, e quindi la cessazione delle ostilità tra Kiev e Mosca, c'è chi inizia a chiedersi cosa succederà concretamente al territorio ucraino nel momento in cui il Cremlino dovesse ritirare i propri soldati dal fronte. Anche perché, oltre alla posizione geografica altamente strategica, la nazione ucraina possiede ingenti risorse naturali che fanno gola un po' a chiunque. Secondo quanto riportato dal sito ucraino Nv, Cina e Russia starebbero iniziando a ragionare su come spartirsi i territori ucraini conquistati da Vladimir Putin. Territori che nasconderebbero circa 12 trilioni di dollari di ricchezze. Una dozzina di aziende cinesi avrebbero già avviato le loro attività in loco in attesa dell'esito dei negoziati di pace tra lo stesso Putin e Trump.
Le mosse di Cina e Russia in Ucraina
Nv ha riferito di aver appreso i nomi di specifiche aziende cinesi che starebbero costruendo fabbriche nei territori occupati dalla Russia nell'Ucraina orientale e che forniscono alle società locali attrezzature e altri beni. Gli strani movimenti commerciali nei quali sarebbero coinvolte le citate aziende (private) di Pechino includerebbero la fornitura di attrezzature, l'arrivo di rappresentanti commerciali cinesi nei territori occupati, la creazione di joint venture e il coinvolgimento attivo della manodopera locale. Sarebbero inoltre coinvolti un'ampia gamma di settori, dalle infrastrutture energetiche e agricole all'industria leggera. "Al momento, i russi non hanno abbastanza soldi per sviluppare i territori ucraini conquistati. Ecco perché il Cremlino sta cercando di attrarre le aziende cinesi a investire nelle regioni occupate dell'Ucraina", ha dichiarato Pavel Lisyansky, direttore dell'Istituto per gli studi strategici e la sicurezza.
I primi contatti seri tra imprenditori cinesi e aziende nelle zone occupate delle regioni di Donetsk e Luhansk avrebbero avuto luogo nella primavera del 2023. In quel periodo si teneva a Guangzhou la Fiera di Canton per l'importazione e l'esportazione. Vi avrebbe preso parte un certo Artem Zhikharev, consigliere del direttore generale della cosiddetta compagnia statale russa Nadra, che avrebbe visitato le fabbriche di attrezzature minerarie di Pechino, Zhengzhou, Jinan e Taiyuan. Successivamente, secondo quanto riportato dai media russi, la società cinese Liming Heavy Industry Science & Technology, produttrice di macchinari per la frantumazione, la vagliatura e la macinazione, avrebbe fornito a Nadra unità di frantumazione fisse, alimentatori vibranti e attrezzature aggiuntive per avviare l'impianto.
Nello stesso anno, la società Karansky Quarry del distretto municipale di Telmanovsky di Donetsk avrebbe firmato accordi di cooperazione con due produttori di attrezzature industriali dalla Cina: la fabbrica Amma Construction Machinery Shanghai, che produce attrezzature per la frantumazione delle rocce, e il produttore di attrezzature per la frantumazione e la cernita Zhongxin Heavy Industrial Machinery.
Affari d'oro
L'interesse degli imprenditori del Celeste Impero ha iniziato a estendersi ai resti dell'industria del carbone nella regione di Donetsk. Così, il produttore di attrezzature minerarie Sany Heavy Industry ha fornito delle perforatrici per tunnel alla società Impex-Don, che possiede quattro miniere nella regione conquistata dai russi: due a Chistyakovo (Torez), a Snezhnoye e a Krestovka (Kirovsky).
E ancora: nel 2024, nella provincia di Heilongjiang si è tenuto il primo forum russo-cinese sull'edilizia, al quale hanno preso parte il capo del governo locale Yevgeny Solntsev, nonché i rappresentanti della Donbass Development Corporation. Solntsev avrebbe attratto l'interesse del Wuhan Design and Research Institute of Ferrous Metallurgy, che sta già realizzando diversi progetti nella Federazione Russa.
"Il Cremlino offre alcune condizioni favorevoli a Pechino e alle imprese cinesi nei territori occupati.
E la Cina, in risposta, sta promuovendo la tesi attraverso tutti i canali diplomatici secondo cui la parte occupata dovrebbe rimanere sotto il controllo della Federazione Russa", ha dichiarato il politologo Petr Oleshchuk. Affari d'oro che potrebbero ulteriormente incrementare da qui ai prossimi mesi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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