"Soffriva di una fobia sociale estrema": l'identikit del killer di Orebro

A 24 ore dalla strage costata la vita a dieci persone è stato diffuso il nome del killer di Orebro: è il 35enne Rickard Andersson

"Soffriva di una fobia sociale estrema": l'identikit del killer di Orebro
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Ha un nome e un cognome il killer che in Svezia, a Orebro, ha scatenato l'inferno in un centro di formazione per adulti, uccidendo almeno 10 persone prima di suicidarsi. L'uomo si chiamava Rickard Andersson, 35 anni, e pare soffrisse di problemi mentali. Per questa ragione gli sarebbe stato negato il servizio militare ma gli era invece stata concessa la licenza per quattro fucili da caccia. Il suo vero nome, scrivono i media svedesi, sarebbe Jonas Simon, e avrebbe cambiato le sue generalità qualche anno fa. Sempre secondo i giornali, l'arma del massacro coinciderebbe con uno dei fucili da lui posseduti. Si trattava di "una persona schiva", affermano i parenti, mentre alcuni compagni di scuola ricordano che veniva spesso deriso.

L'identikit del killer di Orebro

In un primo momento le autorità svedesi hanno mantenuto riserbo sull'identità dell'assassino. In seguito sono emersi molteplici dettagli. Originariamente chiamato Jonas Simon, il killer aveva cambiato legalmente il suo nome otto anni fa, con una decisione che aveva colto di sorpresa i suoi familiari. I parenti dell'uomo lo hanno dipinto come una specie di recluso problematico che aveva perso i contatti con la famiglia e gli amici. Hanno inoltre spiegato che era un solitario, introverso, disoccupato e che "stava attraversando un periodo difficile". L'Expressen ha anche riferito che Andersson soffriva di una "fobia sociale estrema", che era solito camminare in giro con il cappuccio alzato e coprirsi la bocca con le mani. Un suo ex compagno di classe ha persino raccontato di aver avuto più volte "un po' paura" di lui.

"Non abbiamo avuto molti contatti con lui negli ultimi anni. Da bambino era diverso ma vivace. Andava bene a scuola. Ma negli ultimi anni ha avuto momenti difficili. Non lavora", ha riferito un parente. Il 35enne è cresciuto a Orebro con i suoi genitori e fratelli in una zona prospera della città, si è diplomato al liceo e dopo la scuola si è stabilito nella vicina Storgatan. "Aveva un amico con cui usciva spesso, ma ora non più. Vuole stare da solo. Sembra che non gli piacciano le persone", ha aggiunto un altro suo parente. Andersson aveva pochi contatti con il padre e la madre ma gli piaceva prendersi cura del loro cane. Nelle scorse ore una squadra di poliziotti armati ha effettuato un blitz nell'abitazione dell'uomo che non aveva precedenti penali e non era noto alle autorità.

Una personalità complessa

Secondo quanto riportato dal quotidiano svedese Aftonbladet, una delle teorie della polizia è che il killer abbia deliberatamente risparmiato alcune persone prendendo di mira altre, anche se le sue motivazioni restano poco chiare. La polizia deve ancora stabilire il movente dell'attacco ma ha affermato che al momento non sono emersi segnali di alcuna motivazione ideologica. Chi ha avuto a che fare con lui ritiene che il suo gesto possa essere dovuto a una qualche forma di estrema fobia sociale. Molti lo ricordano come un bambino normale ma che non aveva amici. Andersson non ha trascorso del tempo con la sua famiglia a Natale perché "non si sentiva bene mentalmente".

Il primo ministro svedese Ulf Kristersson ha descritto l'attacco di martedì come "la peggiore sparatoria di massa nella storia svedese".

"Oggi abbiamo assistito a una violenza brutale e mortale contro persone completamente innocenti. Questa è la peggiore sparatoria di massa nella storia svedese. Molte domande restano senza risposta e non posso fornire nemmeno quelle risposte", ha aggiunto.

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