"Ero in casa di alcuni miei parenti a Casablanca quando, all'improvviso ha cominciato a tremare tutto. Sono stati secondi interminabili". Sono queste le parole pronunciate da una ragazza italiana di origini marocchine, rientrata nel Bel Paese a seguito del terremoto che ha flagellato la regione di Marrakech, in Marocco, dove si contano più di 2.000 morti, altrettanti feriti ed innumerevoli danni. La stessa ragazza ha proseguito nel suo racconto: "Mai vissuta prima d'ora un'esperienza del genere. La gente, presa dal panico, si è subito riversata in strada lontana dagli edifici e lì ci ha passato poi tutta la notte. E' davvero terribile ciò che è successo".
A farle eco, c’è una coppia di anziani che, appena atterrati a Fiumicino mediante un volo di linea della Royal Air Maroc, hanno raccontato di essere partiti per il Paese magrebino il 30 agosto per fare più di una settimana di vacanza e per poco non si sono ritrovati nel luogo epicentro del terremoto: "Per fortuna non eravamo lì perché proprio la mattina eravamo partiti per Casablanca. Anche se lontani da lì, lo abbiamo comunque avvertito nitidamente. Ci siamo molto spaventati perché non riuscivamo a comprendere se si fosse trattato di un terremoto oppure no. In quel momento eravamo a letto, mezzo addormentati, e quindi lo abbiamo percepito come un qualcosa di strano. Poi abbiamo capito che si era trattato di un terremoto. Dobbiamo ringraziare il 'Cielo' perchè il rientro in Italia era previsto proprio oggi".
I connazionali coinvolti nella tragedia sono stati contattati, poco dopo l’avvenuta calamità, dall’Unità di Crisi della Farnesina pronta a fornire il numero di telefono dell’ambasciata italiana a Rabat e del consolato a loro più prossimo. Nonostante il tempestivo intervento della Farnesina, alcuni italiani sono ancora bloccati nel Paese in quanto la situazione è talmente grave che i soccorsi procedono a singhiozzi: "Ora la macchina è inutile, spiega, perché "la frana ha bloccato entrambe le vie del passo. Ci troviamo in una zona, il Tizi 'n test dove non ci sono soccorritori, non ci sono autorità, non c'è nessuno, per questo abbiamo deciso di incamminarci a piedi verso Agadir" , ha spiegato una donna che poi ha aggiunto: "Se è prudente incamminarci a piedi? Che altro dovremmo fare, cosa aspettiamo? La mia paura è che venga giù la montagna".
Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha dichiarato che, in queste ore, ci sono circa 500 italiani in Marocco ma che stanno tutti bene e che l’Unità di Crisi del ministero a cui è a capo è in contatto costante con tutti loro.
Nelle ultime ore, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, hanno espresso solidarietà al Regno del Marocco a nome di tutto il popolo italiano ed offrendo disponibilità per gli aiuti umanitari.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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