Da un lato il possibile dialogo diplomatico per evitare spiacevoli incidenti, lo sconto sul ban a TikTok, i negoziati commerciali. Dall'altro la volontà, evidente, di tenere sotto controllo un rivale sistemico sempre più forte e sicuro dei propri mezzi. L'approccio che utilizzerà Donald Trump per affrontare il dossier Cina seguirà presumibilmente questi due estremi, con tanti punti mediani. Attenzione però ad una mossa molto chiara effettuata dal tycoon in persona. Il nuovo presidente degli Stati Uniti ha infatti scelto John Ratcliffe per guidare la Central Intelligence Agency (CIA). Ratcliffe, già direttore dell'intelligence nazionale durante il primo mandato di Trump, sostiene che la Cina rappresenti la più grande minaccia a lungo termine per gli Usa. "John Ratcliffe, il candidato alla guida della Central Intelligence Agency scelto da Trump, se confermato alla guida del più famoso servizio di spionaggio statunitense, probabilmente spingerà per operazioni di spionaggio più aggressive nei confronti di Pechino", ha scritto il Wall Street Journal.
La scelta di Trump per la CIA
Lo stesso Wsj ha spiegato che, nel caso in cui davvero venisse confermata l'ipotesi Ratcliffe alla CIA, a quel punto "l'America si toglierà i guanti nella sua lotta ombra con Pechino". Significa, in poche parole, che nei prossimi quattro anni gli Usa lanceranno una sfida senza precedenti agli 007 del Dragone. Le operazioni di intelligence clandestine di Washington sono infatti tra le aree che potrebbero essere soggette ad alcuni dei più grandi cambiamenti sotto il Trump 2.0.
In termini più concreti, Ratcliffe spingerebbe per aggressive missioni di spionaggio contro funzionari di alto livello in Cina e per operazioni segrete volte a contrastare la crescente influenza del Dragone in tutto il mondo. Non solo: Ratcliffe probabilmente perseguirebbe anche tale attività per scoraggiare i recenti attacchi informatici cinesi, tra cui la compromissione delle reti di telecomunicazioni (in realtà presunti, perché la Cina smentisce ogni coinvolgimento nella vicenda).
"John sa di avere la copertura massima: quella è Trump. Trump è pronto per questo genere di cose", ha spiegato una fonte al Wsj. In passato, la CIA ha utilizzato questo tipo di operazioni segrete, che richiedono l'autorizzazione presidenziale, per lanciare campagne di propaganda segrete, attacchi informatici e sabotaggi industriali. Molti funzionari della sicurezza nazionale, tra cui lo stesso Ratcliffe, hanno affermato a lungo che l'amministrazione Biden è stata troppo ingenua sui pericoli posti dalla Cina. Altri ex funzionari e legislatori democratici hanno a loro volta accusato Ratcliffe di aver politicizzato l'intelligence su Pechino durante il primo mandato di Trump per oscurare la minaccia della Russia.
Cosa succede adesso
Per capire cosa accadrà nei prossimi quattro anni può essere utile dare un'occhiata al primo mandato di Trump. Pare, infatti, che nel 2019 il tycoon avesse autorizzato uno scontro clandestino contro Pechino, concedendo alla CIA il permesso di lanciare una campagna di propaganda segreta volta a indebolire il leader cinese Xi Jinping.
In che modo? Usando account bot sui social media per promuovere storie negative sull'élite al potere in Cina, e suggerendo ad esempio che gli alti funzionari stessero accumulando fondi statali rubati all'estero. Trump ha anche firmato un ordine esecutivo classificato che ha rimosso le restrizioni burocratiche interagenzia sull'uso di armi informatiche offensive contro una serie di nemici stranieri. La politica è stata ampiamente mantenuta sotto l'amministrazione Biden, ma Trump potrebbe cercare di implementare azioni informatiche più dirompenti e frequenti.
Alcuni ex funzionari dell'intelligence sostengono che sarà difficile impegnarsi in giochi di spionaggio più aggressivi contro Pechino, in primis a causa della pressoché azzerata rete di informatori della CIA in Cina (una situazione che va avanti da almeno un decennio).
Durante il primo mandato di Trump, tuttavia, Ratcliffe ha assunto più analisti cinesi e spinto per la declassificazione di informazioni di intelligence per mettere in imbarazzo Pechino sulla scena mondiale. Se dovesse guidare la CIA, dunque, John Ratcliffe potrebbe usare lo stesso modus operandi ma elevato al quadrato.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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