TikTok torna online: "Grazie Donald"

Il tycoon assicura un atto per fermare il bando. E promette il primo viaggio in Cina

TikTok torna online: "Grazie Donald"
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Donald Trump è pronto a prendere in mano il dossier TikTok. Tra i vari ordini esecutivi che firmerà oggi dopo aver giurato come 47° presidente ce ne sarebbe uno ad hoc per fermare il «ban» del social cinese. A farlo sapere è lo stesso presidente tramite il suo social Truth: «Emanerò un ordine esecutivo per estendere il periodo di tempo prima che i divieti della legge entrino in vigore, in modo che possiamo raggiungere un accordo per proteggere la nostra sicurezza nazionale».

L'intenzione del tycoon è di prendere tempo. Il «ban» votato nel 2024 dal Congresso e poi confermato da Joe Biden ha ottenuto anche il via libera della Corte suprema. Sul tavolo resta il tema della sicurezza nazionale e dei dati di milioni di americani nelle mani dell'azienda cinese ByteDance che possiede la piattaforma. La legge, votata con una rara convergenza tra democratici e repubblicani, chiede la cessione del ramo americano dell'azienda pena l'oscuramento.

Su questo Trump sembra avere una possibile via d'uscita. Sempre su Truth scrive: «Vorrei che gli Stati Uniti avessero una posizione di proprietà del 50% in una joint venture. Facendo così possiamo salvare TikTok, tenerlo in buone mani. Ma senza l'approvazione, non c'è nessun TikTok, con la nostra approvazione potrebbe valere miliardi di dollari, forse trilioni». Nello stesso messaggio il tycoon ha tranquillizzato le aziende che ospitano l'app, in particolare Google e Apple, dicendo di non preoccuparsi. In realtà i colossi della Silicon Valley hanno obbedito e già ieri, primo giorno del blocco, hanno rimosso TikTok.

Per ByteDance è stata invece una giornata in altalena. In un primo momento ha bloccato l'accesso all'app mostrando un messaggio agli utenti Usa abbastanza polemico: «Negli Stati Uniti è stata promulgata una legge che vieta TikTok, Sfortunatamente questo vuol dire che per ora non puoi usare TikTok». Una scelta dal sapore politico dato che il «ban» impone agli app store di rimuovere l'app, ma non chiede a ByteDance di spegnerla. Poi, dopo circa 12 ore, ha riaperto gradualmente l'accesso agli utenti come segno di buona volontà dopo le parole di Trump.

Il tycoon da vecchio affarista della New York anni Ottanta ha fiutato la possibilità di trasformare un intrigo internazionale e tecnologico in un'opportunità. Sa che intorno ai 170 milioni di utenti americani del social cinese c'è un giro d'affari miliardario e che l'eventuale ingresso di investitori americani, magari Elon Musk, è un aspetto da non sottovalutare. Ma può anche usare lo stop per trattare con Pechino su altri dossier come dimostra la telefonata con Xi Jinping di qualche giorno fa, l'incontro di ieri tra JD Vance e il vice presidente cinese Han Zheng e l'annuncio di un primo viaggio proprio in Cina. Infine sa che la piattaforma può essere uno strumento di propaganda molto utile. TikTok stessa ha investito migliaia di dollari per sponsorizzare un evento chiamato «The Power 30» che ha celebrato gli influencer conservatori e versato 50mila dollari per la cerimonia di insediamento.

Nel frattempo il popolo di TikTok continua a far sentire la sua voce. La tennista Usa Coco Gauff dopo una vittoria agli Australian Open ha scritto su una telecamera: «RIP TikTok USA». Un epitaffio forse prematuro visti i piani di Trump.

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