La ferocia dell’organizzazione terroristica di Hamas ha sconvolto il mondo intero, soprattutto per i crimini perpetrati sulla pelle dei bambini, alcuni dei quali sono stati decapitati e altri portati via dai loro cari. Sul rapimento dei piccoli angeli, J. K. Rowling, la celebre autrice di Harry Potter, ha voluto esprimere il proprio orrore per le azioni di Hamas, pubblicando la foto di una bambina israeliana rapita dai terroristi.
La bambina ritratta si chiama Noya, ha 12 anni ed è affetta da autismo; la sua storia ha catturato l’attenzione della famosa scrittrice dopo che l’account “Israel” su X ha pubblicato una sua foto. Lo stesso account ha lanciato un appello alla Rowling, dato che Noya è una grande fan di Harry Potter: “J. K. Rowling puoi aiutarci a diffondere la sua storia? Condividila e aiutaci a riportare Noya a casa”.
Nella foto la bambina è vestita con gli abiti del maghetto più famoso di tutti i tempi e come tanti bambini della sua età subisce il fascino della saga cinematografica e dei libri che raccontano le avventure della scuola di Hogwarts. La Rowling non si è tirata indietro e ha risposto all’appello lanciatole, ripostando la foto della bambina con l’auspicio che l’attenzione della comunità internazionale non cali nei confronti degli ostaggi tenuti prigionieri da Hamas. La scrittrice ha aggiunto: "Per ovvi motivi, questa immagine mi ha colpito. Il rapimento dei bambini è spregevole e del tutto ingiustificabile".
Dopo gli attacchi del 7 ottobre, Rowling aveva scritto alcuni post infuocati per condannare quanto successo e in uno attaccava "i piagnucolosi apologeti dello stupro, dell'omicidio e della tortura" che, a suo avviso, volevano giustificare gli attacchi contro Israele.
Quando i terroristi di Hamas sono entrati nel kibbutz di Afa Kaza, circa una quarantina di bambini e neonati sono stati uccisi in modo barbaro. Un generale dell’esercito israeliano, Itai Veruv, dopo la macabra scoperta ha dichiarato: “Vedi i bambini, la madre, il padre, nelle loro camere da letto, e come i terroristi li hanno uccisi. È un massacro, un atto di terrorismo, qualcosa che non ho mai visto nella mia vita, che hanno visto i nostri nonni nei ‘pogrom’ ma non nella storia attuale”. L’esercito israeliano ha persino scoperto che i terroristi erano in possesso delle mappe di alcune scuole nei kibbutz e il loro obiettivo era di rapire più ostaggi possibili, senza preoccuparsi della tenera età dei piccoli.
Alcuni giorni fa gli uomini di Hamas hanno pubblicato dei video in cui si dimostrano amorevoli con i bambini a cui, molto probabilmente, avevano ucciso i genitori.
Lo scopo dei terroristi, forse, era di mostrare al mondo che non fossero così brutali con degli esseri indifesi, tenendoli in braccio e cullandoli, ma i piccoli non sembrano affatto rassicurati dalle maniere gentili dei loro rapitori, considerando che presentano espressioni sconvolte e in tanti non smettono di piangere.
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