Trappola cinese a Cuba: 4 stazioni di spionaggio a 100 km da basi Usa

Le ultime immagini satellitari mostrano l'allargamento di presunte stazioni per lo spionaggio elettronico collegate a Pechino. Questi siti potrebbero consentire alla Cina di mettere nel mirino gli Usa

Trappola cinese a Cuba: 4 stazioni di spionaggio a 100 km da basi Usa
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Strani movimenti in corso a Cuba, dove la Cina starebbe ampliando, o in certi casi costruendo da zero, alcune strutture sospette. Le ultime immagini satellitari mostrano l'allargamento di presunte stazioni per lo spionaggio elettronico collegate a Pechino. Tra queste anche un sito, mai individuato in precedenza, situato a circa 110 chilometri dalla base navale Usa di Guantanamo. In attesa di capirne di più, e soprattutto di accertare l'effettivo utilizzo degli edifici sospetti, ricordiamo che da almeno un anno i riflettori della stampa statunitense sono puntati su ipotetiche trattative tra Cuba e Cina per intensificare i loro legami a livello militare e di intelligence.

Cosa succede a Cuba

Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, che ha citato un approfondito studio del Center for Stretegic and International Studies (CSIS), Cuba starebbe costruendo un sito radar che molto probabilmente sarà in grado di spiare la vicina base navale statunitense di Guantanamo Bay. La base, in costruzione dal 2021 ma in precedenza non resa pubblica, si trova a est della città di Santiago de Cuba, nei pressi del quartiere El Salao.

Secca la smentita del governo cubano. Il viceministro degli Esteri, Carlos Fernández de Cossio, ha negato che il suo Paese ospiti interessi militari cinesi. "Il Wall Street Journal continua a lanciare una campagna intimidatoria relativa a Cuba. Senza citare una fonte verificabile o mostrare prove, cerca di spaventare l'opinione pubblica con storie su basi militari cinesi che non esistono e che nessuno ha visto, inclusa l'ambasciata statunitense a Cuba", ha scritto de Cossio sui social media.

Il CSIS ha pubblicato alcune immagini satellitari a conferma della propria tesi. Nello specifico, ha definito il nuovo sito uno "strumento potente" che una volta operativo sarà in grado di monitorare l'attività aerea e marittima dell'esercito statunitense. La struttura, che schiera antenne disposte circolarmente con un diametro di circa 130-200 metri, potrebbe essere in grado di tracciare segnali fino a una distanza di 3.000-8.000 miglia nautiche.

Basi e strutture cinesi

L'anno scorso alcuni funzionari dell'amministrazione Biden hanno dichiarato che Pechino ha svolto attività di spionaggio da Cuba per anni, e che ha cercato di potenziare le sue capacità di raccolta di informazioni di intelligence a partire dal 2019. Pechino e L'Avana hanno negato simili accuse. Il portavoce del Dipartimento di Stato Usa, Vedant Patel, ha rifiutato di commentare il rapporto, ma ha dichiarato che gli Stati Uniti stanno "monitorando attentamente" la presenza della Cina a Cuba.

Dall'altro lato le immagini satellitari e le informazioni open source valutate dal CSIS offrono uno sguardo senza precedenti su quattro siti attivi a Cuba, che secondo gli esperti sarebbero in grado di condurre operazioni di sorveglianza elettronica. L'attività di raccolta di informazioni mediante l'intercettazione e analisi di segnali (SIGINT) è un elemento fondamentale dello spionaggio moderno. L'intercettazione dei segnali, trasmessi da attori sia civili che militari, può infatti fornire ai Paesi informazioni preziose sui loro avversari, concorrenti e alleati.

Senza accesso a materiali classificati, individuare gli obiettivi specifici di queste risorse è quasi impossibile. In ogni caso la lista del CSIS include il più grande sito SIGINT cubano attivo esaminato, situato vicino a Bejuca, il citato Salao, Wajay e un piccolo complesso militare cubano associato al nome della vicina città di Calabazar. La crescita di apparecchiature di monitoraggio spaziale in siti come Bejucal e Calabazar è notevole, dato che Cuba non ha i propri satelliti o programmi spaziali.

E i sospetti crescono. La raccolta di dati su attività come esercitazioni militari, test missilistici, lanci di razzi e manovre sottomarine consentirebbe alla Cina di sviluppare un quadro più sofisticato delle pratiche militari statunitensi.

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