Continua a crescere la tensione nella penisola coreana. In seguito alla visita di Vladimir Putin in Corea del Nord, e al patto strategico firmato tra il presidente russo e il suo omologo nordcoreano Kim Jong Un, Seoul ha lanciato un chiaro avvertimento all'indirizzo di Mosca. Il governo sudcoreano ha infatti dichiarato che la cooperazione tra il Cremlino e il Nord ha valicato quasi tutte le linee rosse poste dalla Corea del Sud, ad eccezione della fornitura a Pyongyang "di armi ad alta precisione" russe. Gli Stati Uniti continuano intanto a sostenere che Kim abbia inviato a Putin proiettili, missili e munizioni che la Federazione Russa avrebbe utilizzato per proseguire la sua operazione militare in Ucraina. Il grande spauracchio di Washington è che possa, prima o poi, accadere anche l'esatto opposto: e cioè che Kim possa ricevere jolly bellici dal suo nuovo amico. Ricordiamo che Corea del Nord e Corea del Sud sono ancora tecnicamente in guerra tra loro, visto che tra i due Paesi non è stato firmato alcun trattato di pace e che la guerra di Corea (1950-1953) è stata soltanto congelata da un armistizio. Che cosa sta succedendo tra le due Coree?
L'avvertimento di Seoul: cosa succede tra le due Coree
Il consigliere per la sicurezza nazionale della Corea del Sud, Chang Ho Jin, è stato emblematico: "Le recenti azioni della Russia hanno progressivamente raggiunto una (estrema) linea rossa, e per questa ragione abbiamo formulato un avvertimento". "Se la Russia fornisse armi ad alta precisione alla Corea del Nord, che altra linea ci rimarrebbe?", ha aggiunto Chang, citando espressamente le parole di Putin.
Di recente, infatti, il presidente russo ha dichiarato che Mosca non esclude la possibilità di fornire armi di precisione alla Corea del Nord, in risposta alla fornitura all'Ucraina di sistemi d'arma dello stesso tipo da parte di Stati Uniti e Unione europea. "Gestire le relazioni Corea del Sud-Russia non è qualcosa che possiamo fare da soli. La Russia deve compiere sforzi reciproci", ha ammonito Chang. "Torno a sottolineare che se la Russia vuole davvero ripristinare le relazioni dopo la guerra (in Ucraina), farebbe bene a considerare attentamente le sue azioni", ha quindi concluso l'alto funzionario di Seoul.
La variabile russa
Da qualche settimana il dossier coreano è scosso da Vladimir Putin. Il presidente russo, consolidando la propria amicizia con Kim, ha sostanzialmente deciso di aumentare la propria pressione sugli Usa e sui loro partner locali. La mossa non è affatto piaciuta a Seoul, che ha chiesto a Mosca di "agire responsabilmente" e d'interrompere "immediatamente" ogni forma di cooperazione militare con Pyongyang.
Il messaggio in questione è stato consegnato venerdì 21 giugno dal viceministro degli Esteri Kim Hong Kyun all'ambasciatore russo a Seoul, Georgj Zinoviev, convocato dopo che mercoledì 19 giugno Putin ha firmato un trattato di difesa con il leader nordcoreano Kim Jong Un. Un trattato che, tra le altre cose, impegna entrambi i Paesi a intervenire in soccorso dell'alleato in caso di attacco.
La Corea del Sud, ha chiarito Kim, "risponderà risolutamente a ogni azione che minaccia la nostra sicurezza", in particolare in una situazione in cui Pyongyang appare pronto a utilizzare le proprie armi nucleari. Secondo il viceministro sudcoreano, la Russia ha violato le risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite aiutando la Corea del Nord, direttamente o indirettamente, a potenziare il proprio arsenale militare. Questo, ha aggiunto, "avrà inevitabilmente un impatto negativo" sulle relazioni bilaterali.
Zinoviev, da parte sua, ha definito "inaccettabile" ogni tentativo "di minacciare o ricattare" la Russia, evidenziando come la cooperazione militare tra Mosca e Pyongyang non sia diretta contro alcun Paese terzo. La tensione, intanto, continua a crescere.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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