Svezia choc: spari e strage nel campus

Un uomo entra a scuola e fa fuoco: 9 vittime. La polizia lo uccide. "Non esclusi complici"

Svezia choc: spari e strage nel campus
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Mezzogiorno di fuoco a Orebro, in Svezia, dove un uomo, armato di fucile automatico, ha fatto irruzione in una scuola superiore uccidendo nove persone prima di essere neutralizzato dalle forze speciali, anche se una fonte sostiene che si sia suicidato. Per la polizia l'attentatore, un 35enne incensurato che risiedeva in città, potrebbe avere avuto dei complici. Tuttavia per il ministro della Giustizia Strommer: «Terrorismo? Al momento mancano ancora molte risposte. I servizi di intelligence sono al lavoro».

L'allarme è scattato poco dopo le 12, quando un'insegnante del Campus Risbergska, che ospita 2mila studenti, ha telefonato al servizio di emergenza per denunciare una sparatoria in corso. L'uomo, vestito di verde, ha iniziato a esplodere colpi d'arma da fuoco all'impazzata. Nelle testimonianze di professori e studenti c'è l'essenza del dramma vissuto. «Abbiamo sentito spari e urla. Ci siamo rifugiati in aula, chiudendo la porta a chiave e pregando», raccontano alla tv scandinava Miriam Jarlevall e Patrik Soderman, entrambi docenti dell'istituto. «Eravamo sotto ai banchi, sperando di non essere raggiunti dall'assassino», aggiunge Andreas Sundling, studente 28enne. Il Campus infatti offre corsi di scuola superiore anche per adulti, oltre a lezioni di svedese per immigrati, e formazione professionale a persone con disabilità intellettiva. Durante la sparatoria parecchi studenti sono riusciti a scappare dall'edificio per raggiungere ristoranti e negozi della zona. Le forze dell'ordine hanno impiegato quasi 2 ore per bonificare l'area e uccidere l'attentatore. Nel frattempo la città è stata blindata, con scuole, uffici e negozi chiusi, e l'invito delle autorità a non uscire di casa.

In un primo momento, per ragioni di sicurezza, la polizia aveva rivelato che nella sparatoria erano rimaste ferite 6 persone, compreso l'attentatore. Ma le indiscrezioni pubblicate dai media su una presunta carneficina hanno convinto gli inquirenti a convocare una conferenza stampa, dove è stato annunciato il reale e triste bilancio. I morti, compreso l'attentatore, sono 10, i feriti almeno una trentina (7 in gravi condizioni). Robert Eid Forest, capo della polizia cittadina, ha invitato gli abitanti di Orebro «a non uscire di casa se non strettamente necessario. In questa fase non possiamo escludere che altri autori siano collegati all'accaduto. Sono in corso perquisizioni». Nel tardo pomeriggio le forze speciali hanno raggiunto l'abitazione del killer e altri appartamenti, sequestrando computer, armi e materiale non specificato.

Per il primo ministro Ulf Kristersson «è un giorno molto doloroso per la Svezia. I miei pensieri vanno a tutti coloro la cui normale giornata scolastica è stata sconvolta dal terrore».

Re Carlo Gustavo ha descritto la sparatoria nella scuola come una «terribile atrocità». La premier Giorgia Meloni ha espresso «vicinanza al Governo e al popolo svedese per il terribile attacco. Non possiamo accettare che violenza e barbarie trovino spazio nelle nostre società».

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