Trump torna ad attaccare Harvard: "Antisemita e pericolo per la democrazia"

In un post sul social Truth, il presidente Usa ha affermato che l'ateneo accoglie studenti "intenzionati a distruggere il nostro Paese"

Trump torna ad attaccare Harvard: "Antisemita e pericolo per la democrazia"
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Non accenna a placarsi lo scontro tra la Casa Bianca e l’università di Harvard. Questa volta, è stato il presidente Donald Trump a lanciare un nuovo attacco contro l’ateneo, definendolo un’istituzione di “estrema sinistra” e “antisemita”, che accoglie studenti intenzionati a “distruggere il nostro Paese”.

In un post pubblicato sul social Truth, il leader di Washington ha rincarato la dose, accusando la prestigiosa istituzione di consentire a “un certo gruppo di fanatici di diffondere finta rabbia e odio” all’interno delle sue aule universitarie e additandola come un “disastro liberale”. Trump si è spinto oltre, affermando che Harvard rappresenta “una minaccia per la democrazia”. Il tycoon ha anche attaccato l’avvocato dell’università, che rappresenta anche lui, chiedendone le dimissioni immediate: “Spero che la mia azienda, ora guidata dai miei figli, si liberi di lui il prima possibile”.

Nei campus dell’ateneo, intanto, si sta diffondendo il panico. Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, il giornale studentesco Harvard Crimson sta affrontando una crisi senza precedenti nei suoi 152 anni di storia. Sempre più studenti, soprattutto stranieri, starebbero infatti chiedendo la rimozione dei loro nomi dagli articoli per paura di ritorsioni da parte delle autorità per l’immigrazione, dopo la stretta sui visti voluta dalla Casa Bianca. La svolta sarebbe arrivata dopo che la studentessa turca Rumeysa Ozturk è stata fermata e privata dei documenti necessari a restare negli Usa per aver co-firmato un articolo pro-Palestina.

Lo scontro tra Harvard e Washington è iniziato dopo le richieste inviate all’ateneo dall’amministrazione Trump riguardo a programmi, assunzioni e ammissioni.

A seguito del rifiuto dell’università, la Casa Bianca ha bloccato 2,2 milioni di sovvenzioni federali per i suoi programmi di ricerca e ha chiesto la documentazione relativa ai fondi inviati all’ateneo da fonti estere nel corso degli ultimi dieci anni, oltre ad accusarlo di aver discriminato sulla base di politiche DEI (diversità, uguaglianza, inclusione) e di sostenere l’antisemitismo. In risposta, Harvard ha fatto causa al governo degli Stati Uniti, accusandolo di aver “violato il Primo emendamento, le leggi e i regolamenti federali” per ottenere il controllo sulle decisioni accademiche dell’università.

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