Ucraina, si dimette il ministro degli Esteri Kuleba: cosa succede ora a Kiev

Il ministro degli Esteri ucraino, Dmitry Kuleba, si è dimesso dall'incarico. Potrebbe ora essere sostituito dal suo vice, Andrei Sibiga

Ucraina, si dimette il ministro degli Esteri Kuleba: cosa succede ora a Kiev
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Dmitry Kuleba ha rassegnato le dimissioni dall'incarico di ministro degli Esteri dell'Ucraina. L'annuncio ufficiale - anche se la voce era nell'aria da ore - è arrivato per bocca del presidente della Verkhovna Rada - il Parlamento di Kiev - Ruslan Stefanchuk, che ha pubblicato su Facebook la foto della lettera con cui Kuleba ha deciso di fare un passo indietro, nell'ambito del rimpasto di governo avallato da Volodymyr Zelensky che avrebbe presumibilmente riguardato anche il titolare degli Esteri. Chi sarà il prossimo capo della diplomazia di Kiev? Il nome più caldo coincide con l'attuale viceministro, Andrei Sibiga.

Le dimissioni di Kuleba

Kuleba è il profilo più noto coinvolto nel rimpasto. Secondo Ukrayinska Pravda il suo posto potrebbe essere preso dal citato primo vice ministro degli Esteri Sibiga. Fonti citate dal quotidiano dicono che il governo sta preparando altri licenziamenti, ma che il primo ministro Denis Shmygal dovrebbe rimanere in carica.

"Non so quante altre tragedie come questa debbano verificarsi perché vengano mantenute tutte le promesse e vengano presi nuovi impegni", aveva dichiarato nelle ultime ore l'ormai ex ministro degli Esteri ucraino in un'intervista alla Cnn, a Christiane Amanpour, dopo la strage a Poltava. "L'unico modo per intercettarli è avere i Patriot o il sistema di difesa aerea Samp/T perché sono gli unici in grado di intercettare i missili balistici", aveva detto Kuleba, rilanciando la richiesta di Zelensky sui sistemi di difesa aerea.

Kuleba ha presentato le sue dimissioni in una lettera indirizzata alla Verkhovna Rada, come annunciato dal capo della Camera, Ruslan Stefanchuk, sul suo account Facebook. "La Verkhovna Rada ha ricevuto una dichiarazione dal Ministro degli Affari Esteri dell'Ucraina sulle sue dimissioni", ha scritto Stefanchuk, il quale ha anche annunciato che le dimissioni saranno discusse in una delle prossime sessioni plenarie del Parlamento. In ogni caso, non sono state specificate le ragioni del radicale cambiamento. La notizia del rimpasto "di massa" è arrivata dopo mesi di resoconti sulla possibile sostituzione di diversi ministri ucraini.

Il rimpasto di Zelensky

Il portavoce del partito di Zelensky, David Arakhamia, aveva parlato di un rimpasto che avrebbe riguardato oltre il 50% del governo. Ieri, intanto, hanno rassegnato le dimissioni i ministri delle Industrie strategiche, Alexander Kamishin, della Giustizia, Denis Maliuska, dell'Ambiente e delle Risorse naturali, Ruslan Strilets, e il direttore del Fondo per le proprietà statali, Vitali Kova. In serata si è appreso poi dell'intenzione di lasciare il governo anche da parte delle vice premier Olha Stefanishyna e Iryna Vereshchuk, la prima responsabile dell'integrazione europea, la seconda dei rifugiati.

In questo modo, attraverso il rimpasto dell'esecutivo, Zelensky cerca di rafforzare la fiducia nella sua squadra, in un momento in cui il Paese si trova ad affrontare numerose sfide, tra cui i quotidiani bombardamenti russi.

Ricordiamo che il presidente ha compiuto diversi rimpasti dall'inizio della guerra, licenziando ad esempio il ministro della Difesa a settembre dopo gli scandali di corruzione e sostituendo il capo di Stato maggiore dell'esercito dopo le battute d'arresto subite dall'Ucraina sul campo di battaglia. Il suo primo mandato presidenziale, iniziato nel 2019, è scaduto a maggio, ma è rimasto in carica in forza della legge marziale in vigore dall'invasione russa.

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