Usa, il Dipartimento di Giustizia chiederà la pena di morte per Luigi Mangione

Il 26enne italo-americano è accusato dell'omicidio del Ceo di UnitedHealthcare Brian Thompson. La procuratrice generale Pam Bondi: "Portiamo avanti l'agenda del presidente Trump che punta a fermare i crimini violenti"

Usa, il Dipartimento di Giustizia chiederà la pena di morte per Luigi Mangione
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“Portiamo avanti l'agenda del presidente Trump che punta a fermare i crimini violenti". Con queste parole la procuratrice generale Pam Bondi ha dichiarato di aver ordinato ai procuratori federali di chiedere la pena di morte per Luigi Mangione, il killer di Brian Thompson, l'amministratore delegato di United Healthcare: "L'uccisione di Brian Thompson, un innocente padre di due bambini piccoli, è stato un assassinio premeditato e a sangue freddo che ha scioccato l'America” quanto si legge in una dichiarazione rilasciata dal Dipartimento di Giustizia.

Nella nota, la procuratrice Pam Bondi ha definito l’omicidio di Thompson “un atto di violenza politica": "Le azioni di Mangione hanno comportato una pianificazione e una premeditazione sostanziali e poiché l'omicidio è avvenuto in pubblico con astanti nelle vicinanze, potrebbe aver comportato un grave rischio di morte per altre persone".

Laureato presso l’Università della Pennsylvania, Mangione è stato incriminato a livello federale a dicembre per stalking e omicidio, dopo aver freddato Thompson all’esterno dell’Hilton Hotel, nel centro di Manhattan, lo scorso 4 dicembre. La procura dello stato di New York ha inoltre accusato Mangione di omicidio di primo grado con finalità di terrorismo. Il 26enne italo-americano si è dichiarato non colpevole di tutte le accuse.

Arrestato cinque giorni dopo il delitto, Mangione è diventato rapidamente un “eroe” sui social network. Secondo alcuni utenti della rete, l’omicidio sarebbe una sorta di ribellione al sistema corrotto delle compagnie assicurative sanitarie. L’italo-americano infatti aveva firmato una specie di manifesto in cui accusava le compagnie di fare profitti sulla salute delle persone. Questa onda di seguaci si è evoluta in una raccolta fondi che ha superato i 500 mila dollari, con l’obiettivo di raggiungere il milione e garantirgli una difesa adeguata.

"Sono sopraffatto, e grato, da chi mi ha scritto per condividere la propria storia ed esprimere il suo supporto" le parole di Mangione in una lettera resa pubblica dai suoi legali: "In modo potente, questo supporto ha superato ogni divisione politica, etnica e di

classe. Anche se è per me impossibile rispondere alla maggior parte delle lettere, per favore sappiate che le leggo tutte. Grazie anche a chiunque abbia preso il tempo di scrivermi. Spero di sentirvi ancora in futuro".

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