Volo Gol Transportes Aèreos, il Boeing che si scontrò con un jet e precipitò in Amazzonia

A settembre 2006 un Boeing e un jet si scontrarono in volo nei cieli brasiliani: il primo velivolo si schiantò nel fitto della foresta amazzonica, causando la morte di tutti i passeggeri

Volo Gol Transportes Aèreos, il Boeing che si scontrò con un jet e precipitò in Amazzonia

Manaus, Brasile, 29 settembre 2006. Il volo Gol Transportes Aéreos 1907 diretto a Rio de Janeiro sta sorvolando il Mato Grosso, quando all’improvviso si scontra con un Embraer Legacy 600, con 7 persone a bordo, precipitando nella foresta amazzonica. Nel violento impatto muoiono tutte le 154 persone a bordo del volo della Gol, mentre i passeggeri dell’altro velivolo si salvano per miracolo.

Lo scontro

Il 29 settembre 2006 il Boeing 737 della compagna-low cost brasiliana Gol Transportes Aéreos stava volando a 37000 piedi (11000 metri), quando, a metà tragitto tra Brasilia e Manaus, più precisamente all’altezza della città di Matupà, entrò in collisione quasi frontalmente con un jet Embraer Legacy 600, di proprietà della ExcelAire Service Inc.

Nel violento impatto il Boeing perse l’ala sinistra, precipitando inesorabilmente con i suoi passeggeri, mentre, miracolosamente, l'Embraer subì gravi danni allo stabilizzatore orizzontale e alla winglet di sinistra, ma non riportò vittime. I piloti del jet riuscirono con un enorme sforzo a effettuare un atterraggio d’emergenza all'Aeroporto militare di Cachimbo della Força Aérea Brasileira, a circa 160 chilometri dal punto in cui avvenne l’incidente.

Appena atterrati all’aeroporto di Cachimbo, i piloti dell’Embraer furono arrestati e interrogati da alcuni funzionari della Força Aérea Brasileira, riguardo alla tragedia appena accaduta. Una volta recuperate le scatole nere del jet, queste vennero immediatamente inviate dapprima a San Paolo, in Brasile e poi a Ottawa, in Canada, per essere analizzate.

Interrogati, i piloti statunitensi Joseph Lepore e Jean Paul Paladino dichiararono di essere stati autorizzati dal traffico aereo di Brasilia Atc a raggiungere il livello di volo 370, ovvero 37000 piedi, la stessa quota di volo del Boeing della Gol. I due piloti aggiunsero inoltre che il Sistema di Allerta del Traffico ed Elusione di Collisione, chiamato Tcas (Traffic Collision Avoidance System), non li aveva avvertiti della presenza del Boeing nella loro stessa direzione ma in verso opposto.

Mentre le squadre di soccorso lavoravano alacremente per rintracciare le vittime dei passeggeri del Boeing e le scatole nere nel fitto dell’Amazzonia, le autorità federali brasiliane trattennero Lepore e Paladino due mesi su suolo brasiliano, in attesa che le indagini giungessero a una conclusione.

Le ricerche del Boeing nella foresta amazzonica

Per le ricerche delle vittime del volo Gol Transportes Aéreos 1907, precipitato nella foresta pluviale, furono impiegati tre elicotteri, cinque aerei e 200 soccorritori via terra, ai quali si aggiunse un gruppo di indios Kayapò, per guidare i soccorritori all’interno della foresta amazzonica.

Il luogo dello schianto, un allevamento di bestiame nei pressi di Fazenda Jarinã, fu individuato il 30 settembre, sebbene i soccorritori ebbero notevoli difficoltà a raggiungerlo, essendo in piena giungla. Purtroppo, nonostante alcune voci riferirono che cinque passeggeri fossero ancora vivi, la notizia fu smentita e le vittime furono portate inizialmente in una base temporanea nella foresta, per essere identificate, e poi trasportate a Brasilia.

Le indagini

Gol crash 2006

A indagare riguardo le cause e le responsabilità che portarono alla sciagura, vennero incaricati il Cenipa (Centro de Investigação e Prevenção de Acidentes Aeronáuticos) e l’Ntsb (National Transportation Safety Board). Dopo aver analizzato le scatole nere di entrambi i velivoli e ascoltato i piloti dell’Embraer e i controllori di volo, i funzionari analizzarono la trascrizione del piano di volo dei due aerei, per capire come due velivoli dotati dei più sofisticati e moderni sistemi anti-collisione, si fossero scontrati nei cieli.

Il piano di volo dell’Embraer prevedeva che il jet volasse a Fl370 (circa 3700 piedi) fino all’altezza di Brasilia, sull’aerovia Uw2. A quel punto, secondo il piano di volo, il velivolo sarebbe dovuto scendere a Fl360 lungo l’aerovia Uz6, per poi risalire nuovamente a Fl380. Il jet quindi si sarebbe dovuto trovare a Fl380 (38000 piedi) quando impattò contro il Boeing e non a Fl370. Come mai allora i due piloti dell’Embraer insistevano a ripetere che furono i controllori di volo ad autorizzarli a restare a Fl370 fino a Manaus? La trascrizione del piano di volo analizzata confermava la versione dei piloti: l’Embraer Legacy 600 era stato autorizzato a volare a Fl370 per tutto il tragitto. Da cosa dipese allora la tragedia che si verificò nei cieli sopra l’Amazzonia?

Le divergenze sulle responsabilità dell’accaduto

Il rapporto conclusivo dell’Ntsb, stilato il 2 maggio 2007, indicò come responsabile del disastro il Tcas del jet, che si disattivò, non permettendo all’equipaggio di accorgersi del Boeing in arrivo nel verso opposto. Dopo aver ascoltato il Cvr (Cockpit Voice Recorder), ovvero il registratore della cabina di pilotaggio, l'Ntbs affermò inoltre che i piloti non notarono il Tcas disattivato. “I risultati preliminari dell'inchiesta in corso - si legge sul rapporto - indicano che, per motivi ancora da determinare, il sistema di prevenzione delle collisioni Tcas del Legacy non era funzionante al momento dell'incidente, impedendo di rilevare e di essere rilevato dal possibile traffico in conflitto. Inoltre i dati del Cvr indicano che l'equipaggio di condotta non era a conoscenza che il Tcas non era funzionante”.

Due anni dopo l’incidente arrivò anche il rapporto del Cenipa, che pur concordando con quello dell’Ntsb, differiva nelle conclusioni. Il Cenipa infatti, attribuì parte delle responsabilità dell’incidente ai controllori di volo e ai piloti dell’Embraer. “Le prove raccolte durante l'inchiesta - recita il rapporto - sostengono con chiarezza che questo incidente è stato causato dai controllori di volo che hanno permesso che N600Xl e Glo1907 volassero in versi opposti ma alla stessa quota e nella stessa aerovia, avendo come risultato una collisione in volo. La perdita di efficacia del controllo del traffico aereo non è stato il risultato di un singolo errore ma una combinazione di numerosi fattori individuali e istituzionali dell'Atc. Ha contribuito a questo incidente, la non rilevata perdita di funzionalità del Tcas in seguito al disinserimento del transponder su N600Xl. Ha contribuito inoltre la comunicazione inadeguata tra Atc e i piloti di N600Xl”.

Le cause civili e i processi penali

Nonostante L'Ntsb non attribuì alcuna colpa ai piloti dell'Embraer, il rapporto del Cenipa pesò sulla decisione finale del giudice federale del Mato Grosso, Murilo Mendes. Alcuni parenti delle vittime del Boeing precipitato intentarono una causa contro ExcelAire, sostenendo che i piloti volavano a una "quota non corretta" e che il transponder di proprietà della Honeywell non era funzionante al momento della collisione. I piloti Joseph Lepore e Jean Paul Paladino furono incriminati per negligenza, per "aver messo in pericolo un aeromobile".

Nel 2011 Mendes condannò i piloti a quattro anni e quattro mesi di reclusione, commutati in servizi socialmente utili da svolgersi negli Stati Uniti. L'accusa mossa ai piloti fu di aver spento il transponder prima dello scontro e di averlo riacceso in seguito.

Il giudice condannò anche il controllore del traffico aereo, il sergente Jomarcelo Fernandes dos Santos, a 14 mesi di carcere, con l'accusa di non aver fatto nulla quando si accorse che il sistema anti-collisione dell'Embraer si era disattivato. Anche l'operatore Lucivando Tiburcio de Alencar fu condannato a tre anni e tre mesi, commutati in seguito in servizi socialmente utili.

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