Vladimir Putin ha deciso di candidarsi alle elezioni presidenziali russe in programma il prossimo marzo, in una mossa che lo manterrà presumibilmente al potere almeno fino al 2030. Archiviata la minaccia del gruppo Wagner, l'attuale capo del Cremlino si sarebbe già mosso per rafforzare il sostegno della sua base centrale nelle forze di sicurezza, nelle forze armate e tra gli elettori fuori Mosca. Negli ultimi mesi, Putin ha effettuato numerose apparizioni pubbliche, forse pensando proprio all'appuntamento elettorale. "La decisione è presa: si candiderà", ha dichiarato una fonte a conoscenza della questione.
La scelta di Putin
Secondo quanto riportato da Reuters, citando una seconda fonte, i consiglieri di Putin si starebbero preparando alla sua partecipazione alle prossime elezioni. Altre tre fonti hanno invece dichiarato che il leader russo avrebbe già preso la decisione. Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha invece spiegato che il capo del Cremlino non si è ancora espresso sulla questione: "La campagna non è stata ancora annunciata ufficialmente".
Tuttavia circa un mese fa lo stesso Peskov si era sbilanciato affermando che Putin è "senza dubbio la figura politica numero uno" in Russia e che "difficilmente potrebbe affrontare una reale concorrenza elettorale".
Putin, 71 anni, ha ricevuto il primo mandato presidenziale da Boris Eltsin l'ultimo giorno del 1999. È già stato presidente più a lungo di qualsiasi altro sovrano russo dai tempi di Josef Stalin, battendo anche i 18 anni di mandato di Leonid Brezhnev, e potrebbe adesso toccare i 30 anni di permanenza al potere, compresi i quattro (2008-2012) in cui è stato primo ministro.
Il futuro del presidente russo
Tra diplomatici, servizi d'intelligence e giornalisti che seguono la Russia c'erano già pochi dubbi che Putin avrebbe rinunciato a presentarsi nuovamente alle presidenziali, dopo aver promosso nel 2020 una riforma costituzionale che gli consente di aggirare il precedente limite di due mandati consecutivi dandogli appunto la possibilità di candidarsi alle presidenziali del 2024 e, in teoria, anche a quelle del 2030.
Ma ora le indiscrezioni raccolte da Guy Faulconbridge, capo dell'ufficio moscovita della Reuters e vecchio conoscitore della Russia, non sembrano lasciare più alcuna incertezza. Come sottolinea lo stesso giornalista, non si poteva pensare che il leader russo, diventato per la prima volta presidente nel 2000, lasciasse il comando nel pieno di un conflitto in Ucraina che ha generato "il più grande scontro con l'Occidente dalla crisi dei missili a Cuba del 1962", e che lo stesso Putin vede come una sfida esistenziale per il Paese.
Nei sondaggi del Centro Levada, inoltre, l'attuale presidente gode stabilmente di un indice di approvazione di oltre l'80%. Un dato difficilmente scalfibile, visti l'inasprimento della repressione, il controllo sui principali media e l'assenza di leader dell'opposizione che possano contare su un significativo sostegno popolare.
In teoria le elezioni presidenziali in Russia dovrebbero tenersi praticamente in contemporanea con quelle in Ucraina, dove però sono messe in forse dal conflitto. Putin, insomma, potrebbe essere riconfermato al vertice del sistema politico della Federazione Russa.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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