26 euro per due spritz e due tramezzini, bufera su un bar di Verona

"48 buste paga e siamo aperti dalle 7:30 del mattino alle 2 di notte", replica il titolare del bar Liston

Dalla pagina di Davide Charlie Ceccon
Dalla pagina di Davide Charlie Ceccon
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Tra tost tagliati e costi aggiuntivi per avere al tavolo un piattino in più, prosegue l'estate delle polemiche sui prezzi applicati ai propri clienti da bar e ristoranti: in questo caso a far discutere è il totale del conto per il consumo di due spritz e due tramezzini in un locale di Verona, denunciato su Facebook dal fumettista Davide "Charlie" Ceccon.

L'illustratore vicentino ha raccontato l'esperienza di un aperitivo al tavolo vissuta insieme a un amico qualche giorno fa, condividendo sul social la foto della ricevuta per mostrare ai follower la bontà della sua testimonianza.

L'affondo sui social

"Ieri mi sono fatto una gita con una persona, a Verona, in centro", spiega Ceccon su Facebook. "A parte la benzina e l'autostrada (sette euro + 8 litri di benzina)", prosegue, "ci siamo azzardati a sederci al Bar Liston 12 Piazza Brà n 14 (Società orchidea Srl), nei tavolini esterni, con vista sulla piazza dell'Arena". "Visto il menù abbiamo optato per due tramezzini , un prosciutto e funghi ed un tonno e pomodori e due spritz, uno Campari ed uno Aperol, fine" racconta il fumettista. La doccia fredda arriva nel momento in cui i due prendono visione della ricevuta:"Come da scontrino si evince che ho speso 26 euro, dove in un bar a Vicenza costa un euro e venti il tramezzino e due euro e cinquanta lo spritz, dunque totale 7,40 euro contro 26 di questi ladri patentati", lamenta Ceccon.

"Cosa bisogna fare contro questi delinquenti che fanno pagare a noi le perdite del periodo Covid sebbene, dopo piagnistei e lacrime da coccodrillo, hanno anche ricevuto ristori?", domanda polemicamente l'illustratore vicentino. Dopo aver preso visione del conto, Ceccon decide di chiedere lumi a un dipendente. "Quando al cameriere, vistosamente indiano, ho detto che avrei pubblicato questa rapina, mi ha sottratto a forza la comanda che portava il suo nome, peraltro illeggibile, perchè 'non voglio andarci di mezzo' ha detto, come se sapesse benissimo di fare parte di una banda di rapinatori travestiti da baristi e camerieri", aggiunge il fumettista.

La replica del titolare

Al proprietario del bar le lamentele non sono proprio andate giù, e ha esposto su "L'Arena" le proprie ragioni per giustificare i prezzi applicati dal bar, che sarebbero in linea con le tariffe applicate da locali simili siti nel centro storico di Verona. "Credo che sette euro per uno spritz seduti a due passi dall’Arena non sia certo un prezzo così esagerato", dichiara Claudio Credo al quotidiano, "a maggior ragione visto che portiamo sempre come minimo olive e patatine".

Il prezzo, secondo l'opinione del titolare, sarebbe inoltre giustificato dalle spese sostenute dal locale per i suoi dipendenti: "Senza pensare alle 48 buste paga, siamo

aperti dalle 7,30 del mattino alle 2 di notte, i costi sono pazzeschi". "Ripeto, mi pare una polemica senza senso, a maggior ragione noi abbiamo tutti i prezzi esposti in maniera chiara", conclude Credo.

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