"In acqua vestite non ci entrate". E scoppia la lite in spiaggia

"Si tratta di pulizia", lamenta una delle bagnanti. Ci appelliamo al "diritto costituzionale di fare bagno come si vuole", replica qualcuno

"In acqua vestite non ci entrate". E scoppia la lite in spiaggia
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Torna ancora una volta al centro dell'attenzione mediatica il tema legato al modo di vestirsi in spiaggia da parte delle donne di religione musulmana. Nel momento in cui a Monfalcone , dopo quanto accaduto lo scorso luglio, si continua ancora a discutere circa l'eventualità proposta dal primo cittadino Anna Maria Cisint di vietare l'ingresso in mare sulla spiaggia di Marina Julia a chiunque indossi dei vestiti, ecco arrivare il più recente caso di Trieste, che ha scatenato feroci polemiche tra i bagnanti presenti.

Cosa è accaduto

I fatti si sono verificati nella mattinata di oggi, domenica 13 agosto, al bagno Lanterna di Trieste, il celebre Pedoncin, noto per il fatto che, unico caso in tutta Europa, dal 1903 un muro divide gli uomini dalle donne con bambini.

A un certo punto un gruppetto di musulmane decide di fare un bagno nelle acque antistanti il Lido, rispettando i dettami della propria religione: le donne, infatti, sono completamente vestite, quando si avvicinano a riva e stanno per entrare in acqua. Una scena, questa, che scatena le proteste delle altre bagnanti presenti: "Qui vestite il bagno non ve lo fate", grida più di una persona. Le musulmane restano interdette a causa delle rimostranze, e in spiaggia qualcuno tenta di prendere le loro parti.

Le bagnanti contrarie al loro ingresso in acqua vestite sono tuttavia irremovibili e spiegano le ragioni della protesta. "Il problema non è che vengano a fare il bagno con gli abiti ma il fatto è che con quegli abiti se ne sono andate in giro ovunque e sono andate a passeggio per tutta la città, non è igienico", dice una delle presenti che si definisce semplicemente "una persona pulita".

Lo scontro tra le parti è inevitabile, e la discussione si accende rapidamente, tanto che per evitare il peggio la security dello stabilimento è costretta ad intervenire. Da un lato c'è chi parla di un evidente problema di igiene e pulizia, dall'altra, le musulmane e le loro sostenitrici si appellano al "diritto costituzionale di fare bagno come si vuole", ricordando che esiste "la libertà di religione".

Le musulmane chiedono quindi lumi ai proprietari dello stabilimento, cercando di ottenere informazioni sull'esistenza o meno nel regolamento del Lido di una norma specifica che preveda il divieto di entrare in acqua con dei vestiti indosso. I pareri sono ancora una volta discordanti, dato che, a parte l'ingresso separato per uomini e donne, non c'è un passo che faccia riferimento alla casistica di "donne che vogliono fare il bagno vestite".

Non si tratta, tuttavia, di una novità assoluta per il

Pedoncin: qualche anno fa alcune bagnanti si lamentarono per l'uso del burkini da parte di alcune musulmane e l'idea di vietare loro l'ingresso alla spiaggia da parte dell'allora vicesindaco Roberti sollevò un vero polverone.

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