Area C, il Comune aumenta i costi ma Milano è una città sempre più insicura

Il Comune di Milano vuole imporre a cittadini e lavoratori l'utilizzo dei mezzi pubblici, ormai terra di conquista di scippatori e aggressori. Chi tutela i cittadini dalle violenze?

Area C, il Comune aumenta i costi ma Milano è una città sempre più insicura
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Da ottobre a Milano cambiano ancora le regole di Area C. Il Comune ha deciso per l'aumento del costo d'ingresso da 5 a 7.50 euro. Una tariffa considerata spropositata da qualunque cittadino milanese o lavoratore che si trova costretto a entrare in città e non può fare a meno della propria vettura. L'amministrazione comunale vuole puntare al modello nordico per Milano ma non basta chiudere la cerchia del centro e far pagare un ticket per l'ingresso, occorre creare infrastrutture e servizi che vengano messi a disposizione di chi si trova costretto a lasciare la propria auto.

Invece no: Milano aumenta il ticket di ingresso in Area C ma al contempo aumenta anche il costo del biglietto per l'utilizzo dei mezzi pubblici in città. Una scelta che nella direzione diametralmente opposta rispetto a quella che si vorrebbe far recepire ai cittadini e che non trova un senso in questa operazione. Anzi, un senso c'è: rimpinguare le casse comunali, che languono, usando i cittadini come cassa di prelievo. Ma esiste anche un altro elemento che probabilmente l'amministrazione di Palazzo Marino, quella che "non si fanno video alle borseggiatrici perché si viola la loro privacy", non ha considerato. Ed è quello della sicurezza, appunto. Certo, mica facile per chi vive e lavora in centro a Milano e non sa nemmeno cosa voglia dire prendere un mezzo pubblico la sera capire certe dinamiche e problemi.

Ai milanesi residenti e a chi entra in città per lavoro viene quasi imposto di lasciare l'auto e circolare coi mezzi pubblici, a meno che di non voler pagare 7.50 euro per l'ingresso. Questo vuol dire costringere le persone che si muovono a viaggiare con il trasporto pubblico locale a ogni ora del giorno, della sera e della notte. Tralasciando il fatto che la metropolitana a una certa ora chiude, cosa ne pensano il sindaco e i suoi collaboratori delle continue aggressioni e scippi che subiscono i viaggiatori a bordo della metro, degli autobus e di qualunque mezzo pubblico di Milano?

La pagina Instagram Milanobelladadio ha raccolto alcune testimonianze: "Ciao vi scrivo da via Marghera. Ieri una ragazza si è barricata da noi perché due individui la stavano seguendo alla metro di Wagner. Prima è entrata a chiedere indicazione per depistare, poi è rientrata per chiederci se avevamo acqua da vendere poi alla fine in lacrime ci ha chiesto aiuto. È stata da noi poi l’abbiamo scortata a casa. Ore 21". E ancora: "Ore 19:00. Ciao, ci hanno appena rubato una collana d'oro al sottopassaggio di Lambrate, sono 3 marocchini, uno maglia azzurra e pantaloni beige (ha la faccia piena di sangue), uno tutto bianco e uno con la maglietta rossa Sono scesi giù in stazione e lì abbiamo persi di vista, vi prego fate attenzione in metro". E poi: "Tre maranza hanno appena strappato la collana a un turista alla fermata Montenapoleone. Sono appena scesi lì. Appena la porta si è chiusa hanno strappato la collana".

Forse, prima di seguire il modello nordico sarebbe il caso di risolvere i problemi della città, primo fra tutti la sicurezza. Imporre l'utilizzo dei mezzi ed esporre i cittadini ai costanti pericoli che ne conseguono denota una grave mancanza di visione da parte di chi fa le regole.

L'alternativa ai mezzi pubblici, per chi non vuole esporsi al rischio di scippi, furti e aggressioni, sono le auto Ncc e i taxi, con costi e enormi per chi tutti i giorni si sposta in città. Milano si conferma sempre più città per ricchi, che tuttavia stanno iniziando ad avere molti dubbi su questa amministrazione.

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