Nonostante la procura della Repubblica di Brindisi abbia confermato che la giornalista Patrizia Nettis, addetto stampa del Comune di Fasano, si sia suicidata, l'intricata vicenda sembra possa ancora avere un seguito. I giudici hanno chiesto l'archiviazione del caso, ma i familiari continuano a pensarla diversamente. I genitori non credono che la 41enne, madre di un bambino di 10 anni, si sia impiccata nella sua abitazione il 29 giugno 2023, ma pensano sia stata uccisa. L'inchiesta era stata aperta per istigazione al suicidio e atti persecutori nei confronti di un imprenditore del Brindisino che, in passato, aveva avuto una relazione con la giornalista. Ora i parenti della donna chiedono che venga riesumato il corpo per eseguire ulteriori esami e ottenere altri riscontri.
L'indagine
Le forze dell'ordine hanno indagato per tredici mesi prima che il pubblico ministero Giovanni Marino chiedesse l'archiviazione. Per il magistrato non c'erano elementi utili che facessero pensare a un'ipotesi diversa dal suicidio. Patrizia Nettis si sarebbe tolta volontariamente la vita. Nonostante il giudizio netto della procura, però, la famiglia della giornalista non ci sta. "I pubblici ministeri e il gip - hanno dichiarato al Corriere del Mezzogiorno i genitori di Patrizia - possono decidere quello che ritengono più opportuno, ma questa indagine per noi familiari sarà sempre approssimativa, perché carente dell’autopsia e delle indagini scientifiche sui vestiti, sul lenzuolo e sul luogo dell’incidente, ambiente che non è stato preservato e analizzato in nessuna maniera".
I sospetti sull'imprenditore
Le indagini degli inquirenti si sono concentrate su un imprenditore, ma le accuse di istigazione al suicidio e stalking si sarebbero rivelate infondate. L'uomo avrebbe avuto una relazione sentimentale con Patrizia Nettis, alla pari del sindaco di Fasano Francesco Zaccaria (mai indagato, ma semplicemente ascoltato come persona informata sui fatti). Tra i due rivali in amore ci sarebbe stato un diverbio proprio poche ore prima della morte della giornalista. Ciò non ha portato a nulla dal punto di vista giudiziario, tanto che la procura ha sempre rifiutato di riesumare il corpo della 41enne avendo la certezza del suicidio.
La battaglia legale della famiglia
A questo punto, l'avvocato dei familiari di Patrizia Nettis ha trenta giorni per leggere il faldone di quasi 2mila pagine con il quale i magistrati hanno chiesto l'archiviazione e decidere se presentare o meno al giudice per le indagini preliminari
opposizione al provvedimento. Solo allora, in base alla decisione del gip sulla richiesta della famiglia di andare avanti, si potrà capire se la vicenda verrà definitivamente accantonata o si aprirà un nuovo capitolo giudiziario.
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