Chiesa come "ostello" per migranti: 20mila euro di multa per don Biancalani

Il Comune di Pistoia ha comminato una sanzione di 20mila euro a don Massimo Biancalani, per inottemperanza all'ordinanza nella quale si dichiarava l'inagibilità dei locali della canonica e l'inibizione degli stessi agli usi di accoglienza. Il "parroco dei migranti" avrebbe di fatto trasformato la chiesa in un dormitorio

Il primo piano di don Massimo Biancalani
Il primo piano di don Massimo Biancalani
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La chiesa di Vicofaro è di fatto stata trasformata da don Massimo Biancalani in dormitorio per accogliere i migranti. Ma sul piano prettamente urbanistico, lo avrebbe fatto senza i necessari permessi a costruire relativi al cambio di destinazione del matroneo, del chiostro e di altri locali della canonica che sarebbero inagibili a fini residenziali. E per questi motivi, il Comune di Pistoia ha comminato al "parroco dei migranti" una sanzione amministrativa ammontante a 20mila euro. Questa la novità arrivata nelle scorse ore dalla frazione pistoiese più volte salita alla ribalta delle cronache nazionali, nell'ultimo lustro. I residenti hanno del resto già da tempo costituito un comitato, lamentando a più riprese episodi di degrado, spaccio ed aggressioni dei quali si sarebbero resi protagonisti nel corso degli anni proprio alcuni stranieri ospiti del parroco. Stando poi a quanto riportato dal quotidiano Il Tirreno, attualmente la parrocchia dà ospitalità a circa 150 migranti, la maggior parte dei quali giovani e d'origine africana.

Fra questi, ve ne sarebbero circa 30 con patologie psichiatriche. Oltre 100 persone che dormirebbero non di rado anche in chiesa, con il luogo di culto divenuto alla prova dei fatti una sorta di "ostello" per migranti. Tanto che alcuni vicofaresi hanno già scritto al Vaticano nel recente passato, facendo presente di non avere praticamente più un luogo in cui seguire le funzioni religiose. E su queste basi, il Comune ha come detto multato don Biancalani. La pena pecuniaria scaturisce a quanto pare dall'inottemperanza dell'ordinanza numero 1142 del 20 ottobre 2022, con la quale si dichiarava l'inagibilità dei locali della canonica e la conseguente inibizione degli stessi agli usi di accoglienza. In pratica, il servizio urbanistico aveva già rilevato nell'uso a dormitorio dei locali ai numeri civici 71 e 74 del complesso di santa Maria Maggiore a Vicofaro un cambio di destinazione e d'uso, rispetto alle loro funzioni originarie di luogo di culto.

Il provvedimento redatto dal Comune inibisce l'uso attuale dei locali non residenziali (ovvero la chiesa) anche per una non corretta gestione igienico-sanitaria dell'accoglienza migranti, inibendo anche l'utilizzo dei locali residenziali per la mancanza della dimostrazione di legittimità ad usi di accoglienza. E don Biancalani? Avrebbe a quanto pare già dato mandato ai suoi legali di fare ricorso al Tar. E, non contento, nelle scorse ore ha ribadito sulla propria pagina Facebook l'intenzione di non rispettare le prescrizioni del Comune, con parole strumentali che appaiono alla stregua di una sfida nei confronti della giunta comunale di centrodestra e delle stesse leggi italiane.

"La giustizia e la carità vengono prima della legge - ha scritto don Biancalani, in un post dai tratti surreali - disobbedire è una virtù". Una diatriba che promette insomma di proseguire ancora a lungo.

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