Il capodanno appena trascorso sarà ricordato dalle cronache come quello degli accoltellamenti. La sera del 31 dicembre, infatti, a Roma è stata colpita senza pietà una giovane turista israeliana che si trovava nella Capitale per festeggiare il nuovo anno. Nonostante la gravità delle ferite, la ragazza non è in pericolo di vita e per quella aggressione è stato fermato un senzatetto polacco, Aleksander Mateusz Chomiak. Poche ore dopo, nel nuovo anno, si è registrata un'altra aggressione, questa volta a Milano, sempre in stazione. Anche questa volta, l'accoltellamento è avvenuto senza una ragione scatenante: un uomo è stato colpito al gluteo dal fendente scagliato da un tunisino mentre scaricava alcuni bagagli dalla sua auto davanti a un fast-food. Quest'aggressione, però, ha dei contorni ancora più incredibili, perché il tunisino è ben noto alle forze dell'ordine, come dimostra un filmato andato in onda in tv a novembre nel programma Dritto e rovescio.
Lo straniero, infatti, è il responsabile dell'aggressione alla troupe di Dritto e rovescio che si trovava in stazione Centrale per registrare la copertina del programma insieme Pasquale Alessandro Griesi, segretario regionale Lombardia Fsp della polizia di Stato. Ed è stato proprio il sindacalista, in quell'occasione, a evitare il peggio alla troupe televisiva, bloccando il tunisino e rendendolo inoffensivo, togliendogli dalle mani la lamiera con la quale minacciava gli operatori Mediaset. A novembre, per quel caso, il tunisino è stato denunciato in stato di libertà ma questo non gli ha impedito di tornare a delinquere già prima dell'assalto al coltello di capodanno.
Infatti, nelle settimane intercorse tra l'aggressione agli operatori Mediaset e quella all'uomo davanti al fast-food, il tunisino è stato fermato mentre lanciava cocci di vetro contro i turisti. Una situazione pericolosa al punto da spingere gli agenti della Polfer a impiegare i taser per immobilizzarlo. Anche in questo caso, il tunisino è stato denunciato in stato di libertà. Per l'accoltellamento di capodanno, invece, è stato arrestato per lesioni gravi, porto abusivo d'armi e resistenza a pubblico ufficiale e andrà a processo nelle prossime settimane.
La domanda che si pongono in tanti è: perché il 1 gennaio, nonostante si fosse già reso protagonista di reati violenti, era ancora libero? Le ragioni sono diverse, tra queste spunta anche una domanda di emersione dei rapporti di lavoro, avanzata nel 2020, che fin quando non sarà
revocata dalla prefettura impedirà il rimpatrio. Ma c'è anche il fatto che per l'ordinamento italiano i reati di indole violenta, come quelli compiuti dal tunisino prima di capodanno, non permettono la privazione della libertà.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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