Caos in via Cagni, guerriglia tra immigrati e polizia. "E Sala se ne lava le mani"

Poliziotti costretti all'uso dei lacrimogeni in via Cagni a Milano: ancora caos tra gli immigrati davanti all'ufficio stranieri prima dell'alba

Caos in via Cagni, guerriglia tra immigrati e polizia. "E Sala se ne lava le mani"

Nuovi disordini in via Cagni a Milano, dove da oltre un anno è stato dislocato uno degli uffici immigrazione della città, a ridosso della caserma della polizia di Stato in cui fa base il reparto mobile. Dopo una nottata di tensioni causate dalle centinaia di persone in fila per essere tra le prime al momento dell'apertura, garantendosi così il diritto di depositare la propria domanda, alle sei del mattino la situazione si è fatta incandescente costringendo all'intervento gli uomini delle forze dell'ordine.

Si è reso necessario il lancio di alcuni lacrimogeni da parte degli agenti per disperdere la folla che, fin dalle tarde ore del pomeriggio di venerdì si è accampata all'esterno della caserma Annarumma. La zona è stata eletta dagli immigrati come campo di pernottamento durante le attese per l'ufficio immigrazione, il tutto nel silenzio totale del Comune che, da anni, si gira dall'altra parte e ignora un problema annoso. Risse, scontri e caos sono all'ordine del giorno in questo angolo di Milano. Da quando la Meloni è a Palazzo Chigi sembra che la sinistra di Roma abbia aperto gli occhi sul caso, dimenticandosi che la situazione di via Cagni viene denunciata da tempi non sospetti e che nessuno dei dem che gravitano attorno a Palazzo Marino ha mai avuto l'intenzione di intervenire.

Stamattina prima dell'alba la situazione, costantemente monitorata dalla questura, è diventata insostenibile quando un gruppo consistente di egiziani hanno tentato di scavalcare la fila, scatenando la rabbia degli altri presenti. A quel punto si è reso necessario l'intervento di sfollamento delle divise, che in pochi minuti e con l'ausilio dei lacrimogeni hanno riportato la calma, facendo allontanare i facinorosi.

Indignato l'intervento di Riccardo De Corato, deputato di Fratelli d'Italia per lungo tempo assessore alla Sicurezza di Regione Lombardia: "Questa notte, addirittura, la Polizia di Stato ha dovuto sparare tre lacrimogeni per mettere ordine perché, ad un certo punto, ci sono stati diversi tafferugli tra stranieri e Forze dell'Ordine dove, qualcuno, è rimasto anche ferito". Infatti, alcuni migranti si sono infortunati scappando dopo i tafferugli. Quindi, De Corato ha proseguito: "Adesso, quando le temperature rigide, gli stranieri che si accampano li, accendono incendi notturni per riscaldarsi. Tutti questi immigrati vengono a Milano per fare la loro richiesta di asilo perché, dalle Questure degli altri Paesi di tutta Italia, come per esempio Potenza o Treviso, gli viene detto che nel capoluogo lombardo le pratiche sono più celeri, ma così non si può andare avanti". Quindi, ha concluso: "Presenterò un'interrogazione alla Camera affinché si trovi in tempi rapidi una soluzione a questa grave e complicata problematica".

Silvia Sardone, capogruppo della Lega di Milano, ha sottolineato come le rimostranze vengano portate avanti da mesi dai sindacati di polizia, che denunciano l'insostenibilità di quanto accade, "eppure il Comune continua a lavarsene le mani senza predisporre un servizio adeguato per l'accoglienza degli extracomunitari che passano tutta la notte in coda per essere ricevuti dall'ufficio immigrazione". Gli agenti di polizia, prosegue Sardone, "sono così lasciati da soli a fronteggiare una centinaia di persone, alcune anche armate di coltelli, disposte a tutto.

Majorino ai accorgerà che il suo modello di immigrazione si è rivelato fallimentare. Esprimo ancora una volta la mia solidarietà alle donne e agli uomini in divisa che quotidianamente rischiano la pelle per la nostra sicurezza sul territorio".

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