Disastro treni nel Lazio, cosa rivela il dossier annuale di Legambiente

La vita dei pendolari non è particolarmente agiata. Ancora meno quella di coloro che utilizzano quotidianamente la linea Roma-Lido e la Roma Nord-Viterbo

Disastro treni nel Lazio, cosa rivela il dossier annuale di Legambiente

La Regione dove si spende meno per le ferrovie è il Lazio: solo lo 0,1% del bilancio. Non sorprende, quindi, se tra le peggiori linee ferroviarie italiane, in questa Regione ne compaiano ben due: il cosiddetto "trenino" ossia la tratta Roma-Lido e la Roma Nord-Viterbo. Difficile pensare a un risultato diverso con dei treni che sono tra i più vecchi d'Italia. Nel rapporto "Pendolaria 2023" stilato da Legambiente emerge che questi di media hanno 17,3 anni e qualcuno arriva a 33.

Dall'altro lato della medaglia, però, sono presenti anche dei record positivi per il Lazio: è al secondo posto per quanto riguarda il numero di corse, ben 1607 di cui 941 gestite da Trenitalia e 666 da Atac-Cotral) e per numero totale di convogli, 260.

Primo posto, invece, per la minor percentuale di ferrovie a binario unico: si estendono su 1008 chilometri le ferrovie a doppio binario e 348 quelle a binario unico. Il dato sull'età media dei treni però resta allarmante: 17,3 anni a fronte di una media nazionale di 15,3 è troppo per una Regione con il traffico quotidiano che ha il Lazio. Ad alzare molto la media sono le flotte delle ferrovie gestite da Cotral con una media di oltre 33 anni contro i 12 di Trenitalia.

"Dalla Regione ancora troppo scarse le risorse, chiediamo al nuovo governo di investire per i pendolari del Lazio almeno l’1% del bilancio", sottolinea Legambiente. E aggiunge: "Record negativo nel dato sugli investimenti dal bilancio regionale che, se in Italia sono stati mediamente per il 2021, pari allo 0,57%, nel Lazio sono di appena dello 0,10% del bilancio (penultima Regione) pari a soli 27,7 milioni di stanziamenti per il materiale rotabile e 0 per i servizi". Una sfida molto importante per la nuova amministrazione Rocca che non può ignorare. Al contrario, deve correre ai ripari quanto prima e prevedere delle spese importanti di ammodernamento per i mezzi pubblici nel prossimo bilancio.

Le due linee peggiori

La vita dei pendolari nel Lazio non è particolarmente agiata. Ancora meno quella di coloro che utilizzano quotidianamente la Roma-Lido e la Roma Nord-Viterbo.

"Lungo le 13 fermate di quella che dovrebbe essere una linea strategica per la mobilità dell’area romana, è oltre un decennio che si assiste a un costante peggioramento per la vita dei pendolari", così viene descritta la prima. Delineata con parole simili anche la seconda. Nel rapporto viene inoltre denunciato il fenomeno della soppressione delle corse che "continua imperterrito".

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