"Due escursionisti dispersi", l'allarme dopo la frana in Val Formazza

Le operazioni, rese difficili dal continuo distaccamento di detriti e rocce, sono state interrotte per il sopraggiungere del buio e riprenderanno alle prime luci dell'alba di lunedì 25 settembre

"Due escursionisti dispersi", l'allarme dopo la frana in Val Formazza
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Sono due gli escursionisti che risultano dispersi dopo la frana che si è staccata nel pomeriggio di oggi, domenica 24 settembre, dalle montagne della alta Val Formazza, nel Verbano-Cusio-Ossola. Lo smottamento si è verificato nella zona del Piano dei camosci, poco sotto il rifugio Città di Busto, collocato a 2.480 metri di altitudine ma ora chiuso per la stagione invernale: a riferirlo è il Soccorso alpino della delegazione Valdossola, che ha dato subito avvio alle ricerche.

L'allarme è scattato intorno alle ore 17, anche se dalle prime segnalazioni la situazione non è parsa fin da subito chiara ai soccorritori. Il primo a inoltrare una richiesta di intervento al 118 è stato un escursionista: l'uomo ha affermato di aver visto almeno tre persone alle proprie spalle, ma di non essere più riuscito a scorgerle dopo il distaccamento della frana, quando si era voltato per comprendere la portata dell'evento.

Secondo un'altra testimonianza, che sarebbe stata raccolta dalle forze dell'ordine per interposta persona, sarebbero due gli escursionisti travolti dopo lo smottamento. A riferire di aver assistito di persona alla tragedia sarebbero stati altri due visitatori, i quali si trovavano in un rifugio nelle immediate vicinanze, ancora aperto: questi ultimi avrebbero lanciato l'allarme solo dopo aver lasciato il posto.

Dopo aver vagliato le informazioni a loro disposizione, per quanto inizialmente confusionarie, i soccorritori sono giunti alla conclusione che gli escursionisti irreperibili risultano due.

Sul posto si sono precipitati immediatamente i vigili del fuoco, il soccorso alpino e il soccorso alpino della guardia di finanza, coadiuvati nelle loro ricerche dal prezioso supporto delle unità cinofile. Nonostante la tempestività dell'intervento, le operazioni si sono mostrate fin da subito molto complesse, soprattutto per il fatto che, anche a oltre due ore e mezza dalla prima frana, sono proseguiti i distacchi di rocce e detriti: ciò ha impedito ai soccorritori addirittura di avvicinarsi all'area della tragedia. I presenti hanno parlato di uno "scenario instabile, che rende le operazioni di soccorso più complesse", senza considerare il fatto che le informazioni sui dispersi risultano tuttora molto vaghe. Sul posto sono intervenuti per fornire un supporto dall'alto anche due elicotteri, uno dei vigili del fuoco e l'altro del soccorso alpino della guardia di finanza.

L'arrivo del buio e le condizioni di pericolo hanno spinto gli operatori a decidere di sospendere temporaneamente le ricerche, che dovrebbero riprendere alle prime luci dell'alba di domani, o comunque non appena i soccorritori potranno operare in sicurezza sulla frana.

"La zona interessata, a circa 2.

400 metri di altitudine, è raggiungibile soltanto a piedi, in circa due ore e mezzo di cammino, coprendo un dislivello di circa 600 metri rispetto a dove si lascia l'automobile, oppure in elicottero", ha dichiarato il sindaco di Formazza Bruna Papa, come riportato dall'Ansa. "La zona è disabitata e il rifugio è già chiuso", ha aggiunto,"dal paese non si vede assolutamente nulla".

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