I punti chiave
Si erano appena seduti in macchina quando uno scooter nero, con a bordo tre persone che indossavano caschi integrali, si è avvicinato allo sportello della vettura. I malviventi hanno estratto le pistole e hanno battuto con forza le armi sul finestrino del lato guida chiedendo ai passeggeri di scendere. Brutta avventura quella vissuta a Napoli dal figlio del noto cantante Sal Da Vinci in compagnia di un amico. All’uscita di un ristorante Francesco, anch’egli musicista come il padre, come riporta il Corriere della Sera, è stato preso di mira da alcuni rapinatori che miravano al suo prezioso orologio.
La brutale rapina
“Sono vittima di una rapina brutale – ha scritto Francesco Da Vinci sui social media – subita a mezzanotte e venti all’esterno di un noto ristorante a Napoli insieme a un amico”. Il giovane ha raccontato i dettagli dell’aggressione. “Scesi dall’auto – ha continuato – mi hanno puntato tre pistole alla testa mettendo addirittura il colpo in canna. Tutto questo per un orologio Bulgari Carbon gold e 400 euro. Ho rischiato la vita. La brutalità di tutto l’accaduto si è consumata davanti a tante persone lì presenti”. Nessuno è intervenuto e i ladri, dopo aver messo a segno il colpo sono fuggiti.
La telefonata alla moglie
Il musicista ha raccontato che quando è avvenuta la rapina era al telefono con la moglie, la quale si è molto spaventata. “Mi aspettava a casa con i miei due piccoli – ha detto Francesco da Vinci – e purtroppo ha assistito telefonicamente a questa bruttissima disavventura. La cosa più sconvolgente è che il tutto ha un sapore di premeditazione, ci aspettavano nascosti proprio dietro la nostra auto”. Sui social i fan dell’artista gli hanno espresso solidarietà per la vicenda incresciosa, inondando di commenti il post pubblicato sul suo profilo ufficiale.
Il timore di Da Vinci
L’episodio violento ha scosso il giovane che ha confessato di aver avuto molta paura. “Dell’orologio e dei soldi mi importa poco – ha spiegato Da Vinci –anche se qualsiasi lavoratore del mondo suda per guadagnare e noi, a differenza loro, non rubiamo. Poi lo spavento più grande era quello di non rivedere la mia famiglia. Non auguro loro il male, ma di passare un brutto momento come l’ho vissuto io in quei pochi minuti”.
Poi la chiosa finale: “Stiamo vivendo giorni di festa per l’arrivo del tanto atteso scudetto del Napoli, ma anziché goderci tutto ciò, purtroppo dobbiamo convivere con certe persone che continuano a distruggere questa città”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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