"Inopportuno". E FdI chiede il rinvio del "gay pride" di Piacenza

Fratelli d'Italia ha chiesto all'organizzazione del "Piacenza Pride" di annullare (o rinviare) la manifestazione prevista a Piacenza il prossimo 27 maggio, per mandare un segnale di vicinanza agli alluvionati: "Inopportuno organizzare l'evento in un momento in cui la Romagna sta attraversando una situazione drammatica"

"Inopportuno". E FdI chiede il rinvio del "gay pride" di Piacenza
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Annullare il "Piacenza Pride", la manifestazione organizzata dall'Arcigay per sensibilizzare sul tema dei diritti civili e delle comunità Lgbt (o quantomeno rinviarlo a tempi migliori) per mandare un segnale simbolico di vicinanza alla popolazione della Romagna messa a dura prova dall'alluvione. Questa la richiesta di Fratelli d'Italia, a proposito dell'appuntamento previsto per il prossimo 27 maggio nella città emiliana. Un "gay pride" organizzato dalle associazioni Arcigay Piacenza Lamba, Famiglie Arcobaleno, Arci, Agedo e Il Grande Colobrì, con il supporto del Comune amministrato dal PD. La situazione di emergenza nella quale versa attualmente la regione, con la Romagna chiamata a rialzarsi e a contare le vittime e gli ingenti danni causati dal maltempo dei giorni scorsi, non rappresenterebbe però secondo il centrodestra il contesto più opportuno nel quale pianificare eventuali manifestazioni di festa.

"Ritengo totalmente inopportuno che non sia stata valutata la necessità di annullare, o perlomeno di rinviare, la manifestazione - il pensiero della consigliera comunale di Fratelli d'Italia Gloria Zanardi espresso in una nota, non risparmiando una "stoccata" al centrosinistra - invece il 17 maggio scorso è stata approvata la determina dirigenziale relativa alla collaborazione del Comune di Piacenza all’evento". Una collaborazione che comporterebbe poi l’utilizzo di spazi ed aree comunali. In aggiunta al materiale richiesto a titolo gratuito, con conseguenti oneri a carico dell’amministrazione: oneri indiretti per l’utilizzo dei beni concessi (pari a 54 euro) oneri diretti per manodopera e costi dell'autocarro per la consegna (ammontanti ad 74,90 euro) ed un mancato introito per l’utilizzo dell’Auditorium Sant’Ilario, che ammonta a 361 euro. Più che sull'esborso /economicamente contenuto) la consigliera di FdI si è focalizzata sul lato simbolico della questione: l'annullamento o il rinvio del Pride avrebbe a suo dire inviato un segnale di solidarietà e rispetto nei confronti degli alluvionati.

Un invito che al momento non è tuttavia stato accolto: ad oggi il Piacenza Pride si farà e toccherà nel caso agli organizzatori ideare eventuali iniziative collaterali (come ad esempio una raccolta fondi) a favore delle aree colpite dagli eventi atmosferici. "La collaborazione espressa nella determina non implica costi rilevanti. Tuttavia, stante la situazione che i nostri concittadini della Romagna stanno affrontando, è comunque sconveniente finalizzare anche solo un euro a tale scopo - ha chiosato Zanardi - in questo momento storico, in cui l’Emilia-Romagna sta attraversando una situazione drammatica a causa dell’alluvione, non credo sia appropriato che si organizzino sfilate folcloristiche.

Al contrario, evitarne adesso lo svolgimento sarebbe stato dimostrativo di una vera e sentita vicinanza alle popolazioni colpite. Considerato che in anni passati anche il nostro territorio è stato purtroppo colpito da eventi atmosferici simili".

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