"Fuga da film". Pluriomicida evaso dal carcere: è caccia all’uomo ad Ancona

Forze dell'ordine sulle tracce dell'albanese Xhevdet Plaku, autore di due omicidi e con altri gravi accuse a suo carico

"Fuga da film". Pluriomicida evaso dal carcere: è caccia all’uomo ad Ancona
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Una fuga da film. Così è stata descritta l’evasione dal carcere di Barcaglione di Ancona di Xhevdet Plaku, albanese di 44 anni e autore di due omicidi e con altri gravi accuse a suo carico. L’uomo era detenuto da un anno e mezzo per scontare una pena per spaccio. Il piano è iniziato ieri mattina verso le 8.00: incaricato di occuparsi delle pulizie della caserma degli agenti e degli uffici di direzione, Plaku godeva della libertà di movimento all'esterno del carcere senza scorta grazie al regime detentivo dell’articolo 21. Ebbene, una volta uscito dal carcere per gettare la spazzatura non è più rientrato.

Dopo tre ore, alle 11.30, è stato effettuato un controllo delle presenze dei detenuti ed è in quel momento che si sono accorti della sua fuga. L’allarme è scattato immediatamente, con tutte le forze dell’ordine sulle sue tracce. Il terreno attorno al carcere Barcaglione di Ancona è vasto, fatto di campi, boschetti e vecchi casolari abbandonati, quindi la ricerca non è delle più semplici, tant’è che Plaku dopo ventiquattro ore sembra svanito nel nulla. Come evidenziato dal Corriere Adriatico, alle ricerche concorrono da ieri sia la polizia di Stato, con la squadra mobile e la polizia ferroviaria, che i carabinieri oltre alla polizia penitenziaria.

Non si tratta di un detenuto come tanti. Plaku è considerato il capo di una banda di connazionali che trafficava la cocaina con i Paesi Bassi e il Belgio. Nel giugno del 2000 ha assassinato un connazionale con due colpi di pistola al volto a Borghetto Santo Spirito, provincia di Savona, ma venne rimesso in libertà nel 2014 per mancanza di atti.

Dopo aver fatto perdere le sue tracce, è ricomparso in Olanda, dove è stato arrestato e successivamente estradato in Italia. Ma Plaku è atteso anche in Albania, dove è stato condannato a 22 anni di carcere per aver ucciso a Durazzo, nel giugno del 2003, un altro connazionale.

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