Questa mattina, lunedì 22 gennaio, si sono svolti i funerali di Giovanna Pedretti, la ristoratrice di Sant'Angelo Lodigiano che si è tolta la vita dopo le forti polemiche seguite alla pubblicazione di una recensione lasciata al suo locale. "Non inviare fiori ma devolvere l'equivalente in offerte alla Casa di Riposo di Sant'Angelo Lodigiano o all'Associazione Genitori e Amici dei disabili e Gruppo il Maggiolino", questo l'appello dei familiari della donna, ancora sconvolti dopo la tragedia che li ha colpiti.
Alla funzione, cominciata alle ore 10, è comparso anche uno striscione. "Stampa e TV: rispettate alla famiglia e non fatevi vedere più". Il messaggio è stato lasciato fuori dalla basilica di Sant'Angelo Lodigiano, dove si svolge la funzione.
Il sentimento dei parenti e degli amici di Giovanna è chiaro. La stessa figlia della ristoratrice, Fiorina D'Alvino, ha espresso anche nei giorni scorsi il suo dolore, scagliandosi contro la stampa colpevole di essersi accanita contro la 59enne, mettenda sempre più con le spalle al muro.
Il dramma di Giovanna Pedretti
Dopo aver pubblicato online la sua risposta a una recensione negativa lasciata al suo ristorante (recensione in cui il cliente si lamentava di essersi trovato seduto vicino a delle persone omossessuali e a un ragazzino disabile), la titolare de Le Vignole non ha più avuto pace. Accusata di essersi inventata tutto per farsi pubblicità, la donna sarebbe stata letteralmente schiacciata dalla pressione dei suoi accusatori, tanto da decidere di farla finita. Scomparsa la mattina dello scorso 14 gennaio, la 59enne è stata trovata morta sulle sponde del fiume Lambro.
Nel corso della giornata di ieri, a una settimana dal decesso, è stata svolta l'autopsia sul cadavere presso l'Istituto di Medicina legale di Pavia. Stando agli esiti, Giovanna è morta per annegamento. La salma è stata quindi restituita ai familiari.
Sul caso sta indagando la procura della Repubblica di Lodi, che al momento ha aperto un fascicolo contro ignoti per istigazione al suicidio. Intanto, i familiari della donna hanno deciso di nominare un consulente informatico che dovrà esprimersi sulla veridicità della recensione lasciata al ristorante Le Vignole.
Le farfalle
In queste ore, tuttavia, c'è solo spazio per il dolore. Il feretro di Giovanna Pedretti è stato accompagnato nella basilica a Sant'Angelo Lodigiano, dove si è svolta la funzione. Sulla bara sono incise delle farfalle che volano. Presenti la figlia Fiorina e il marito Aniello D'Avino, devastati dal dolore.
Al termine del funerale, il feretro è uscito dalla chiesa accolto dagli applausi. Sono stati liberati dei palloncini bianchi in cielo sulle note della canzone Heal the word di Michael Jackson.
L'omelia di don Enzo Raimondi
"Quante note stonate abbiamo dovuto ascoltare in questi giorni. Da un parte il dolore di chi si è sentito attaccare, una persona che ha sempre fatto qualcosa per rendere questo mondo migliore. Dall'altra il giudizio sommario di chi parla senza sapere. Di chi costruisce castelli di carta, di chi dove anche c'è del bene pensa ci sia un tornaconto", ha dichiarato il parroco che ha celebrato le esequie.
"Ora c'è una famiglia che chiede silenzio. Abbiamo vissuto l'invadenza, l'insistenza del diritto d'informazione, l'arroganza di chi pensa di poter distruggere. Ricordiamo l'onestà e la generosità di Giovanna. Un errore forse ha fatto Giovanna: aver per un attimo pensato che, oltre agli estranei accusatori che hanno dubitato di lei, potessimo aver dubitato di lei anche noi che la conoscevamo", ha aggiunto. "Bisogna impedire ai leoni di tastiera di distruggere tutto.
Ma come impedire ai leoni di tastiera di riversare impunemente sempre il loro odio e la cattiveria gratuita nella rete su chiunque, dimenticando il potere distruttivo che hanno semplici parole ben significato dalla nota massima, ne uccide più la lingua che la spada? Ora è il momento del silenzio", ha concluso.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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