Violenza sulla ragazzina di 11 anni. Parla il patriarca: "Perché lo stupratore seriale era libero?"

Il Paese ancora sotto choc per il terribile episodio di violenza sessuale avvenuto a Mestre. Sul caso interviene il patriarca di Venezia: ecco cosa ha detto

Violenza sulla ragazzina di 11 anni. Parla il patriarca: "Perché lo stupratore seriale era libero?"
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Continua a generare sgomento il caso di violenza sessuale su minore avvenuto a Mestre (Venezia). Una ragazzina di 11 anni che stava rientrando a casa in viale San Marco, è stata assalita dal 45enne Massimiliano Mulas, che l'ha spinta all'interno dell'androne del palazzo per abusare di lei. Una vicenda terribile e inquietante, resa ancora più inaccettabile dal fatto che Mulas avesse alle spalle diversi precedenti relativi al medesimo reato.

Proprio su questa questione è intervenuto il patriarca di Venezia, Francesco Moraglia. Mentre le autorità locali indagano su Mulas, già ristretto dietro le sbarre del carcere, il religioso si domanda come fosse possibile che un uomo tanto pericoloso, con condanne già scontate alle spalle, si trovasse libero e in grado di agire indisturbato. Si tratta della domanda che in tanti stanno formulando in questi giorni successivi al terribile episodio.

Francesco Moraglia ha parlato nel corso della giornata di ieri, domenica 13 aprile, proprio in occasione della celebrazione della domenica delle Palme."Orrore, ripugnanza, un misto di impotenza e dolore. Come è stato possibile quanto accaduto? Se consideriamo i precedenti di chi è accusato di tale nefandezza sembra non esserci risposta", ha dichiarato il patriarca.

Tanti danno ragione a Moraglia. Il pensiero che un uomo del genere si trovasse ancora in giro dopo i precedenti reati commessi è inammissibile, e pone ancora una volta l'attenzione sul delicato tema della sicurezza. Una sicurezza che pare ormai perduta. I cittadini non si sentono più tranquilli, specie in alcune città di Italia, e su questo devono intervenire le autorità competenti. Massimiliano Mulas era è già finito dietro le sbarre nel 2006, dopo aver aggredito sessualmente altre due studentesse di Padova (era il 2006); 4 anni e mezzo prima, violentò e rapinò una turista in Trentino. E allora perché era libero di spostarsi per l'Italia?

"Questa esperienza difficilmente potrà essere superata e lo sarà solo con l'aiuto di tutti. Non è facile, soprattutto dopo un trauma di tale entità tornare ad avere fiducia nelle persone. Esprimo la mia vicinanza e solidarietà, umana e cristiana, alla piccola vittima e alla sua famiglia e volentieri sono disponibile a un incontro personale", ha aggiunto il patriarca, tornando a parlare della ragazzina.

"La pena per chi compie atti di questa gravità deve mirare alla rieducazione e prevedere un concreto percorso per evitare il ripetersi degli stessi fatti, considerando le sofferenze che vengono inflitte", ha concluso.

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