Hanno seguito con partecipazione la cerimonia del 25 aprile, perlomeno sino all'intervento del sindaco di centrodestra. Già, perché quando toccava parlare al primo cittadino Antonfrancesco Vivarelli Colonna, alcuni esponenti dell'Anpi e delle forze di sinistra si sono voltati di spalle, intonando ad alta voce "Bella Ciao" ed impedendogli di tenere il discorso istituzionale. Questo è quanto avvenuto ieri in Toscana, a Grosseto. E oggi, le polemiche non sembrano ancora essersi sopite. "Sono stato privato del diritto di espressione. Mi è stato impedito di fare il mio intervento. E pensare che il 25 aprile rappresenta la festa dei valori democratici ed antifascisti. Perché antifascista è chi pensa che tutti possano avere la possibilità di esprimersi - ha denunciato Vivarelli Colonna sulla propria pagina Facebook - mi chiedo come si possa dimenticare che la Festa della Liberazione è una festa di tutti. E che tutti dovrebbero essere accolti senza esclusioni di sorta".
Nelle scorse settimane, le sezioni locali dell'Anpi si erano già scagliate contro la decisione della giunta di centrodestra che amministra la città toscana dal 2016 di intitolare una via a Giorgio Almirante (oltre ad una ad Enrico Berlinguer) nell'ambito del progetto urbanistico che darà vita ad una nuova arteria stradale da ribattezzare "via della Pacificazione Nazionale". E la nuova contestazione si è concretizzata proprio durante le celebrazioni della ricorrenza che dovrebbe rappresentare un momento di unione: quando Vivarelli ha preso la parola, alcuni manifestanti hanno iniziato a fischiare, girandosi di spalle e cantando Bella Ciao. Una rimostranza andata avanti per più di dieci minuti, con il sindaco che si è visto costretto suo malgrado a fermarsi. Si è reso necessario l'intervento del "dem" Andrea Limatola, presidente della Provincia di Grosseto, per invitare i contestatori alla calma e far sì che Vivarelli riuscisse ad esporre almeno i punti principali del proprio discorso.
Anche se nemmeno l'esponente PD è riuscito a quanto pare a trattenere un commento di disapprovazione circa la prospettiva di "via Almirante". E la festa della liberazione, che dovrebbe appartenere a tutti gli italiani, è stata quindi resa cornice di polemiche ed attacchi strumentali. "Il 25 aprile, che ci ha regalato una costituzione, una democrazia ed una Repubblica, avrebbe dovuto essere un momento per ricordare e celebrare i valori nati da questa giornata - ha chiosato Vivarelli - tuttavia, una sezione di Anpi, alcuni sindacati e alcuni giovani fomentati, hanno nuovamente mostrato intolleranza, prepotenza e maleducazione.
La democrazia è un dialogo continuo e la vera difficoltà non sta tanto nel saper parlare o nell’avere il coraggio di farlo, ma nel saper ascoltare. Prima ancora che nella bocca di chi parla, la democrazia sta nelle orecchie di chi ascolta".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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