Polemica a Livorno per quanto accaduto al signor Francesco Romano, 59enne appassionato di bici multato per non aver dato la precedenza a un'auto. A rendere controversa l'intera faccenda, è il fatto che l'uomo si sia visto pure decurtare 5 punti dalla patente, come riportato da Il Tirreno.
Il caso
Romano stava scendendo in bicicletta dalla località Castellaccio quando, trovandosi a un incrocio, non ha dato la precedenza a un'automobile che stava soppraggiungendo. Purtroppo per lui nelle vicinanze si trovava un posto di blocco della Polstrada. Gli agenti di pattuglia hanno visto tutto e, dopo averlo fermato, lo hanno multato. Una sanzione di ben 167 euro. Ma non è finita qui. A causa della violazione, il 59enne ha perso anche 5 punti della patente di guida. Ed è per questo che è scoppiato il caso a Livorno.
Il ciclista ha infatti accettato la multa, ma non la decurtazione dei punti, e ha deciso di fare ricorso. "La multa, quella me la tengo e la pago. Ma è per i punti. Io ho 30 punti nella patente, quindi se me ne tolgono 5 non li noto nemmeno. Non ho mai fatto un'infrazione. Ma questa è una discriminazione bella e buona, perché non si tolgono i punti a chi va in bici", dichiara Francesco Romano al Tirreno. La legge, del resto, sarebbe dalla parte del 59enne. Secondo la sentenza numero 47589 del 2017 della Cassazione non si può applicare una "sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente o della decurtazione dei punti, che discenda per legge da illeciti posti in essere con violazione delle norme sulla circolazione stradale, a chi li abbia commessi conducendo veicoli per la cui guida non sia richiesta alcuna abilitazione".
Ovviamente l'intera vicenda è finita sui social, dove si sono già create due fazioni: una che attacca senza riserbo i ciclisti e il loro comportamento in strada, l'altra che ritiene Romano innocente. Non mancano prese in giro nei confronti dei poliziotti. Su tuttobiciweb.it, qualcuno si chiede che cosa avrebbero fatto gli agenti nel caso in cui il 59enne non avesse avuto la patente di guida. "Gli avrebbero tolto i punti del supermercato?", è l'ironica domanda. A prescindere da quale sarà l'esito di questa diatriba giudiziaria, rimane il fatto che l'atteggiamento di certi ciclisti in strada è un problema di cui è bene parlare. Per alcuni soggetti il Codice della strada apparirebbe, infatti, sconosciuto.
Il comportamento dei ciclisti
Nel nostro Paese sono tanti i ciclisti a perdere la vita in strada, spesso perché investiti da altri mezzi. Dati Istat alla mano, nel 2021, su 51.875 incidenti stradali con lesioni, 15.171 hanno visto dei ciclisti coinvolti. C'è bisogno di seguire delle regole. "Il punto è che, soprattutto nelle grandi città intasate di traffico e smog, i ciclisti oggi si sentono una razza protetta e come tali pensano di non dover rispettare il codice della strada", afferma Daniele Vincini, segretario del Sulpl della polizia municipale a Milano, come riportato da Libero.
"Pensano di poter procedere contromano, di attraversare sulle strisce pedonali senza scendere dalla bici, di attraversare col rosso, di procedere sui marciapiedi. Ma tutto ciò non fa che aggravare i pericoli cui vanno incontro usando le due ruote in una grande città come Milano, dove di insidie ce ne sono già parecchie", conclude.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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