"Mi hanno palpato il sedere": la denuncia del capo della polizia. Cosa è successo alla festa di Armani

Il comdandante della polizia di Venezia ha subito palpeggiamenti durante il rinfresco alla festa di Armani mentre si trovava in mezzo a una folla di 700 persone

"Mi hanno palpato il sedere": la denuncia del capo della polizia. Cosa è successo alla festa di Armani
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Mi hanno palpato il sedere, più volte. Adesso posso dire di capire cosa prova una donna quando viene molestata”. La serata di sabato 2 settembre si è conclusa con toni amari per Marco Agostini, comandante generale del corpo di polizia locale di Venezia. “Ho deciso di non fare piazzate solo per il rispetto della divisa che indosso. Ho preferito andarmene”.

L’ufficiale 63enne ha raccontato la vicenda in un post Facebook, poi rimosso, ed è sceso più nel dettaglio in un’intervista al Gazzettino. Agostini era tra gli invitati alla sfilata di Giorgio Armani all’Arsenale, assieme al sindaco di Venezia Luigi Brugnaro e all’assessore alla Coesione sociale e allo Sviluppo economico Simone Venturini. Il codice d’abbigliamento della serata prevedeva il black tie, ovvero lo smoking che, nel caso di un esponente delle forze armate, consiste nell’alta uniforme. “È la cosiddetta divisa di gala, con i gradi e le spalline”, ha spiegato l’ufficiale. La prima parte della serata si è svolta in maniera tranquilla: i posti per la sfilata nella Tesa numero 89 erano assegnati, gli ospiti selezionati e i controlli molto accurati. Quando, però, gli ospiti si sono spostati nella zona destinata al rinfresco, la Tesa numero 91, si è formata una certa calca. Dopo la sfilata, infatti, erano state invitate molte altre persone, per un totale di 700 nomi sulla lista. Tutti stipati tra bancone del bar, consolle della musica e pochi divanetti.

È stato lì, ai cocktail, che mi hanno palpato. Ero con il sindaco e altri, stavamo parlando quando ad un certo punto qualcuno mi ha palpato il sedere”, ha raccontato Marco Agostini. Che poi ha aggiunto: "La prima volta ho fatto finta di niente, pensavo a un errore. Poi una seconda, su cui ancora ho sorvolato. E poi un'altra e un'altra. In tutto cinque”. Il comandante della polizia non ha idea di chi sia stato: “La ressa era tanta, ma sono quasi sicuro di un ragazzetto, un ventenne”. Al Gazzettino il comandante della polizia si è detto dispiaciuto per essersene andato senza fornire spiegazioni: “La tentazione di reagire era tanta e non potevo tollerarne altro. Non volevo nemmeno fare scenate, quindi non restava che andarsene.

Dovevo arrivare a quasi 63 anni per comprendere cosa prova una donna molestata quando le palpano il sedere”. Alla domanda sul perché avesse scritto un post su Facebook la sera stessa, per poi cancellarlo, Marco Agostini ha risposto che l’ha fatto per "solidarietà nei confronti delle donne".

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