"Non segue l'Islam". Ragazza viene maltrattata e vessata: allontanati i genitori nordafricani

La giovane ha rifiutato di interrompere gli studi e i coniugi hanno dato sfogo alla loro rabbia, con tanto di violenze fisiche e psicologiche. Scattano il divieto di avvicinamento e il braccialetto elettronico

"Non segue l'Islam". Ragazza viene maltrattata e vessata: allontanati i genitori nordafricani
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Lei non voleva rispettare i princìpi della religione islamica e i genitori, piuttosto che rispettare una decisione presa in totale libertà, hanno iniziato a vessarla con tanto di violenza fisica. È accaduto a Lercara Friddi, in provincia di Palermo. Un inferno da cui la ragazza è uscita grazie all'intervento dei carabinieri, che hanno allontanato mamma e papà di origine nordafricana. I due non aveva accettato la scelta della figlia: evidentemente per loro non era affatto contemplabile una presa di posizione del genere e così hanno dato sfogo alla loro rabbia. Arrivando anche a insidiare il percorso scolastico della giovane.

Le indagini hanno fatto venire a galla una situazione sconcertante: violenze sia fisiche sia psicologiche che la ragazza è stata costretta a subire nel corso degli anni. A cosa erano dovute le condotte vessatorie? Dal rifiuto di seguire i dettami della religione islamica. Altro che lasciare libertà individuale: per una sacrosanta scelta di vita è stata resa vittima di una situazione che non era più sostenibile. Non a caso nel mese di giugno di sua spontanea volontà aveva deciso di allontanarsi dalla propria abitazione.

Ad aver scaturito la reazione furibonda dei genitori sarebbe stata in particolar modo la decisione di non interrompere gli studi. Il che aggrava ulteriormente il quadro: come si può ricorrere alla violenza verso chi vuole semplicemente portare avanti il percorso di studi? Infatti il giorno in cui avrebbe dovuto sostenere gli esami di Maturità è arrivata la segnalazione da parte dell'istituto d'istruzione secondaria superiore frequentato dalla ragazza: i genitori si erano presentati sul posto, con il presunto intento di impedirle di sostenere le prove.

A quel punto l'Arma ha attivato la procedura prevista dal Codice Rosso: l'Autorità giudiziaria è stata subito messa al corrente e ha preso la direzione delle indagini, ricostruendo e documentando quanto denunciato dalla studentessa. E, con l'obiettivo di tutelarla, è stato emesso un provvedimento cautelare.

I carabinieri della Compagnia di Lercara Friddi hanno eseguito l'ordinanza applicativa della misura cautelare del divieto di avvicinamento alla persona offesa; allo stesso tempo è stato applicato il cosiddetto braccialetto elettronico. Dunque i due coniugi di origine nordafricana sono stati affidati alla giustizia per il reato di maltrattamenti in famiglia commesso ai danni della figlia.

Una storia fortunatamente a lieto fine, ma che ancora una volta pone al centro un tema su cui occorre chiarezza: bisogna lasciare totale libertà religiosa agli individui, le ragazze hanno il diritto di autodeterminarsi e dunque di rifiutare di seguire ciò che è previsto dall'Islam.

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