"Non è stato il sushi". Ecco cosa ha ucciso la 40enne di Napoli

Rosella Di Fuorti è morta nel giorno del suo compleanno dopo aver mangiato al ristorante un pasto a base di pesce crudo. Dai primi risultati dell'autopsia sembrerebbe che abbia avuto un'emorragia cerebrale

"Non è stato il sushi". Ecco cosa ha ucciso la 40enne di Napoli

Rossella Di Fuorti sarebbe morta per via di un'emorragia cerebrale. Lo scrive il Corriere.it riportando le prime risultanze dell'autopsia sul corpo della 40enne di Soccavo deceduta nel giorno del suo compleanno dopo aver consumato un pranzo a base di sushi in un ristorante di Fuorigrotta, in provincia di Napoli. L'esito definitivo dell'autopsia, eseguita questa mattina al Secondo Policlinico, sarà reso noto nei prossimi giorni.

L'ipotesi di un'emorragia cerebrale

Oltre ai periti incaricati dal sostituto procuratore di Napoli Giuliana Giuliano, ovvero il medico legale Marta Moccia e l'infettivologo Pasquale Pagliano, erano presenti all'autopsia anche due consulenti di parte. Dai i primi riscontri sembrerebbe che a uccidere Rossella sia stata un'emorragia cerebrale. Pertanto, con le dovute precauzioni del caso, sembrerebbe sfumare l'ipotesi di un'eventuale intossicazione da sushi. Anche se per il responso definitivo bisognerà attendere i risultati degli esami istologici sui campioni prelevati. "La famiglia di Rossella vuole precisare che non ha mai puntato il dito contro il ristorante dove lei insieme con i suoi familiari ha festeggiato il suo quarantesimo compleanno", ha detto l'avvocato Sergio Pisani, ieri, all'uscita dal nuovo Palazzo di Giustizia della città partenopea. "Il nome del ristorante è uscito fuori unicamente per la necessità di ricostruire le varie tappe di questa tragica giornata", ha precisato il legale.

Il malore fatale dopo il sushi

Rossella, madre di due figli e residente a Soccavo, un quartiere alla periferia di Napoli, si era sentita male nel giorno del suo 40esimo compleanno. Mercoledì 9 febbraio aveva mangiato sushi in un ristorante di Fuorigrotta. Tornata a casa, nel primo pomeriggio, aveva accusato dei forti mal di testa accompagnati da conati di vomito. Nonostante l'arrivo tempestivo dei soccorsi, sollecitati dal marito, la 40enne non si è più ripresa. Sulle prime era stata ipotizzata una correlazione tra la morte repentina e il pasto a base di pesce crudo. I familiari della donna avevano dichiarato che la ragazza fosse in salute. Nei giorni successivi al decesso, la Procura di Napoli ha aperto un fascicolo d'indagine per omicidio colposo a carico di ignoti. Il ristorante dove Rossella aveva pranzato è stato chiuso per qualche giorno in via precauzionale e per consentire ai Ris di eseguire tutti i rilievi del caso.

Le indagini, coordinate dai pm Simona Di Monte e Pierpaolo Filippelli, si sono concentrate sia sull'abbattitore del locale - il dubbio è che non fosse impostato su una temperatura ottimale per la conservazione del pesce crudo - che sugli ingredienti usati per la preparazione del finger food giapponese.

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