"Obbligo di sgombero". Ma Askatasuna non se ne va dal palazzo occupato

Askatasuna ha obbligato il Comune di Torino a interrompere la procedura di inserimento tra i beni comuni: gli occupanti perseverano nell'illegalità e non rispettano i patti

"Obbligo di sgombero". Ma Askatasuna non se ne va dal palazzo occupato
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Il caso di Askatasuna continua a tenere banco a Torino. Il Comune ha escluso l'edificio di viale Regina Margherita 47 dal progetto di bene comune dopo la norma della Regione Piemonte che, di fatto, rendeva improcedibile la delibera. Ma dietro la decisione di Stefano Lo Russo, sindaco dell'area metropolitana di Torino, c'è anche la consapevolezza che gli occupanti, da quel palazzo, non andranno mai via. Sono stati loro stessi a dichiararlo nei tanti interventi che si sono susseguiti negli ultimi due mesi. Per altro, nonostante siano stati compilati verbali in cui viene messo per iscritto che il palazzo è vuoto, gli occupanti non sono mai davvero andati via. Al massimo si sono allontanati per qualche ora per poi fare il loro rientro, pressoché indisturbati, all'interno del palazzo ormai fatiscente, che l'Asl e le autorità hanno già dichiarato in più di un'occasione inagibile.

"Come è possibile che dentro al centro sociale Askatasuna ci sia ancora qualcuno che accende la luce di notte?", ha dichiarato l'assessore alle Politiche sociali, Maurizio Marrone, proprio alla vigilia del sopralluogo dei consiglieri comunali presso lo stabile. I punti da chiarire in merito a questa struttura sono ancora tanti e, come spiega lo stesso assessore, "il nuovo verbale dell'Asl, datato 14 febbraio 2024, ribadisce nero su bianco che 'stante la evidente situazione di pericolo per le persone, determinata dalle condizioni in cui versa lo stabile in oggetto e delle attività che ivi si svolgono, l'Autorità comunale competente debba urgentemente provvedere allo sgombero dell'edificio'". Ed è lo stesso Comune che certifica l'inagibilità, motivando "in questo modo l'avvio della collaborazione solo riguardo al giardino esterno, e che ora si scontra con la prova che dentro Askatasuna gli occupanti continuano a dormire sonni tranquilli".

Sarebbe importante capire anche chi paga per l'erogazione delle utenze, sicuramente della luce, all'interno dello stabile occupato. È probabile che sia lo stesso Comune di Torino a saldare i conti all'azienda elettrica dalle casse in cui fluiscono i soldi dei cittadini. "la biancheria stesa alle finestre cambia ogni giorno.

Il sindaco Lo Russo la smetta di prendere in giro i torinesi e le altre Istituzioni, presenteremo un esposto formale, che trasmetteremo poi per conoscenza al Ministro dell'Interno Piantedosi", prosegue l'assessore che a questo punto pretende chiarezza dal Comune per una situazione diventata paradossale. "Il verbale Asl non permette più di aspettare, sgombero subito", è l'appello corale dell'assessore Marrone e della capogruppo di Fratelli d'Italia in Circoscrizione 7, Patrizia Alessi.

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