Il professore la stava rimproverando, a quanto pare per essersi alzata durante la lezione ed essere uscita dall'aula senza chiedere il permesso. E al culmine del diverbio, la studentessa lo avrebbe aggredito, sferrandogli un pugno in faccia davanti al resto dei compagni e delle compagne di classe. Questo l'episodio che si sarebbe concretizzato pochi giorni fa in Toscana, in una scuola superiore di Grosseto. A rendere noto l'accaduto è stato il sindacato Cobas Scuola Grosseto, in una nota su Facebook. "In una scuola secondaria di secondo grado di Grosseto sarebbe accaduto un episodio gravissimo - si legge - da fonti interne che riteniamo attendibili, si è appreso che un docente sarebbe stato colpito al volto da un pugno sferrato da una ragazza". Secondo una prima ricostruzione dei fatti, la minorenne sarebbe come detto uscita dall'aula senza l'ok dell'insegnante. Quest'ultimo le si sarebbe avvicinato per richiamarla e lei, per tutta risposta, l'avrebbe colpito in pieno volto.
Medicato al pronto soccorso, al professore è stato stilato un referto medico con una prognosi di due giorni. "Il punto-chiave sta nell’immiserimento materiale e culturale della scuola e nella conseguente delegittimazione e annichilimento della funzione docente - hanno proseguito i sindacalisti - a partire dalla catastrofica filosofia innescata da Luigi Berlinguer, ministro della Pubblica istruzione nel primo governo Prodi dell’”autonomia scolastica” e della “scuola azienda”, al servizio di una “clientela” che impone i suoi desiderata. Una scuola cialtrona, in cui i docenti devono limitarsi a infarinare di generiche “competenze” studenti destinati per la gran parte ad un precariato lavorativo cronico". Contattata dalla dirigenza scolastica, la madre della giovanissima si sarebbe scusata con il docente. Ma la studentessa, pur non negando quanto accaduto, avrebbe dichiarato di non aver colpito volontariamente il professore: avrebbe piuttosto tentato di allontanarlo smanacciando, compiendo quel che lei stessa avrebbe definito un gesto impulsivo.
Saranno decisive probabilmente le testimonianze dei compagni, perché la protagonista di questa storia rischia a quanto pare la sospensione. "La scuola è intervenuta immediatamente. Sono stati avvisati i genitori e la mamma, apparsa molto dispiaciuta, si è scusata con l’insegnante.
Certo è che un gesto simile non può e non deve passare in secondo piano, perché i ragazzi devono imparare il rispetto e a controllare anche le proprie emozioni forti - hanno spiegato dalla direzione dell'istituto scolastico al quotidiano La Nazione - il consiglio di classe ha il compito di decidere quale sanzione disciplinare dovrà essere adottata, compresa la possibilità di una sospensione. Pur tenendo conto del fatto che la ragazza ha dichiarato che si è trattato di un gesto sì sbagliato, ma non volontario".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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