Reddito di arroganza

In Italia, dove qualsiasi misura politica temporanea tende per tara antropologica a diventare permanente, la cancellazione del reddito di cittadinanza non smette di generare proteste

Reddito di arroganza
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In Italia, dove qualsiasi misura politica temporanea tende per tara antropologica a diventare permanente, la cancellazione del reddito di cittadinanza non smette di generare proteste. Nei mesi scorsi sono stati in molti a scendere in piazza. Ora qualcuno è salito in municipio. A prendersela con il sindaco. In certe cose l'ultima spiaggia è sempre il primo cittadino.

A San Giovanni in Fiore, Sangiuvanni, Cosenza, terra di abati, di Normanni, di dadolate e di frittule - Sila grande e piccole opportunità - il sindaco, Rosaria Succurro, è stata aggredita da un gruppo di ex percettori del sussidio di grillina memoria. Fuori dal Comune hanno accerchiato la sua auto, prendendola a pugni. Sono dovuti intervenire i Carabinieri. In certi posti, come dice quel provocatore di Matteo Salvini, cercare di fare lavorare la gente vuol dire rischiare la pelle.

Che poi. A scatenare l'ira del «manipolo di facinorosi» (come da verbale) non è stata tanto l'abolizione del reddito. Acqua passata 'un macina mulinu.

Ma il fatto che il sindaco aveva chiesto ai contestatori i curricula da portare al Centro per l'impiego, così da trovare lavoro. Una cosa che non devi mai fare coi redditisti di professione.

In Italia, tanto più in Calabria, il lavoro non te lo regalano, è vero. Ma se t'intestardisci a cercarlo, c'è. Quello che manca sono i lavoratori.

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