"A morsi in faccia". Il racconto choc della 20enne stuprata a Roma dal bengalese

La ragazza, 20 anni, è stata aggredita da un bengalese nell'androne di un palazzo vicino alla stazione Termini di Roma. Il racconto: "Mi mordeva sul viso e i sui denti mi staccavano la pelle. Deve rimanere in carcere, è pericoloso"

"A morsi in faccia". Il racconto choc della 20enne stuprata a Roma dal bengalese

"Un animale non sarebbe arrivato a tanto. Mi mordeva sul viso, mi ha staccato la pelle dalla faccia. Quel mostro ha tentato di strangolarmi". È il racconto choc della studentessa aggredita dal 38enne bengalese nell'androne di un palazzo vicino alla stazione Termini, lo scorso sabato sera. La 20enne è riuscita a liberarsi dalla morsa dell'assalitore grazie all'intervento di alcuni condomini che hanno allertato tempestivamente la polizia. "Quell'uomo deve rimanere in carcere, è pericoloso. - racconta la giovane in un'intervista a Il Messaggero - Ho paura di tornare nella capitale".

L'agguato

L'episodio risale pressappoco alle ore 21 del 22 aprile. La studentessa stava percorrendo via Principe Eugenio, all'Esquilino, non lontano dalla stazione ferroviaria Termini: "Avevo un appuntamento in un locale con un amico in arrivo da Milano ed altre persone. - spiega - Ero appena scesa dal treno e mi stavo dirigendo sul posto, a esattamente 15 metri da dove è scattata la mia trappola, seguendo la posizione che mi era stata inviata su WhatsApp". Convinta di aver raggiunto il civico che stava cercando, la 20enne è entrata in un portone sbagliato, dove ad attenderla c'era il bengalese: "Un uomo vestito con la camicia celeste con sopra uno stemma, come sembrasse il portiere di una pensione o di un B&b, era fermo accanto al portone spalancato. - continua il racconto - All’improvviso mi ha sferrato un calcione pazzesco con cui mi ha scaraventato all’interno dell’androne. Non ci ho capito più niente: mi ha riempito di calci e sbattuto contro il muro".

La violenza choc

Presa a calci e pugni, la giovane è crollata in un angolo: "Da lì vedevo l'inizio delle scale. - ricorda - Si è messo sopra di me, prima ha tentato di strozzarmi, mi toccava dappertutto, poi ha infilato una mano nel borsello e io ho creduto che potesse estrarre da un momento all’altro un coltello o un’arma. Quindi sono rimasta impietrita, avevo paura che reagendo mi ammazzasse e nel frattempo cercavo di urlare. È stato terribile". L'aggressore l'ha presa a morsi e tentato di strangolarla: "Mi mordeva sul viso, mi ha staccato la pelle dalla faccia. Mordeva i miei denti che ho lavato per tutta la notte. Quel mostro mi stava sopra, mi stringeva le mani sul collo come per strangolarmi, ho ancora i lividi dopo giorni".

L'intervento della polizia

Un uomo in visita ai genitori nel palazzo ha sentito le urla e ha allertato le forze dell'Ordine. "Il signore anziano ha chiamato la polizia. - racconta ancora la studentessa - Mi sono sembrati minuti infiniti, lunghissimi, prima dell’arrivo degli agenti. Ma poi mi hanno accudita e aiutata con grande amore e professionalità. Mi hanno aiutata a disinfettarmi le ferite, ho preferito non andare in ospedale, piuttosto gli amici che poi ho avvisato, mi hanno prenotato una camera d’albergo in cui riposare per riprendermi un po’ dopo essere stata in commissariato. Le gambe mi hanno tremato per tutta la notte".

Il precedente

Un anno fa, sempre all'Esquilino, la ragazza aveva subito una rapina: "Un ragazzo giovane mi ha puntato alle spalle un coltellino e ha preteso dei soldi. Allora non denunciai perché non avrei mai saputo riconoscerlo. Ma quella zona è pericolosa e va messa in sicurezza". Dopo il tentato stupro di sabato sera dice che non vuole più tornare a Roma: "Spesso vado a Napoli.

- conclude la 20enne - Devo dire che lì mi sento molto più sicura". Il bengalese, individuato subito e bloccato dagli agenti della Polizia di Stato del commissariato Viminale, si trova in carcere. La procura ha richiesto la convalida dell'arresto al gip del tribunale di Roma.

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